MAURO MELUSO SI PRENDE ILLECCE SULLE SPALLE
“Onorato e felice di stare a Lecce spero di mettere le tende e di creare un nuovo entusiasmante ciclo con l’aiuto dei tifosi”
Oggi possiamo ben dirlo, è stato il Meluso day.
Non è nato oggi Mauro Meluso ma, certo, da oggi potrebbe aver iniziato una scalata di successo che porterà lontano (così speriamo tutti) lui stesso e il Lecce calcio.
Il primo impatto, tra nuovo DS e stampa leccese, alla presenza del presidente onorario Saverio Sticchi Damiani e dei dirigenti/soci Corrado Liguori, Stefano e Alessandro Adamo, è stato un pochino raffreddato dalle parole pronunciate dallo stesso Meluso (“io sono uno che potrete chiamarmi quando volete ma che dirà sempre poco o nulla, anche per dare una garanzia comportamentale verso tutti”). Un concetto che cozza contro la “curiosità” quasi morbosa dei giornalisti, ma che, personalmente condividiamo proprio per il principio di equità e correttezza enunciato. Poi, invece, una domanda posta e che ricadeva più sul personale che ha “commosso” il nuovo direttore giallorosso, ha sciolto l’ambiente è si è iniziato a creare quel feeling giusto e corretto che deve esistere tra un direttore sportivo e i giornalisti. Questi fanno le domande e lui cerca di non rispondere o quanto meno di dire il meno possibile.
In effetti alla fine Mauro Meluso, che ha sottoscritto un contratto biennale con proroga automatica nel caso in cui si taglierà il traguardo della promozione, qualcosa l’ha fatta intuire come ad esempio il numero (5 o 6) di allenatori con cui ha avuto contatti e che, in linea di massima hanno nel proprio dna quei principi a cui lo stesso Meluso si ispira. Del resto, dovendo rispettare le regole che lo vogliono legalmente vincolato sino al 30 giugno con il Cosenza, il DS leccese non potrebbe essere operativo a pieno regime con il Lecce. L’apertura del discorso di Meluso è stata: “Sono felicissimo e onorato di questo incarico. Lecce rappresenta quasi un punto di arrivo per me, nel senso che, da quando avevo 14 anni, ho girato tanto facendo le più disparate esperienze, ma qui diventa un punto di arrivo perché è una città importante e stimolante dal punto di vista calcistico e non solo. Ho quindi accettato senza remore l’incarico; l’accordo economico è stato raggiunto in pochissimo tempo perché c’era la volontà reciproca di chiudere. È inoltre una situazione stimolante perché, se tutto dovesse andar bene, mi piacerebbe piantare qui le tende. Lecce è stata una piazza importantissima e lo è ancor oggi perché è rappresentata da una società che gode di molta credibilità nell’ambiente ed è reputata estremamente appetibile. Non sono qui per fare un anno ma per un progetto duraturo. Se non faccio bene, non duro molto, quindi è prima di tutto mio interesse vincere. Ora dovremo essere bravi a dimenticare il passato, senza pensare più alla Serie A sfuggita, ma che siamo in Lega Pro e calarci tutti in un nuovo modo di pensare; è tempo di spogliarci di quello che è Lecce, per misurarci in una realtà in cui serve grande determinazione”.
Nel corso dell’intervista, rispondendo alle domande postegli Meluso alla fine ha dichiarato che: “Ho avuto contatti con Braglia come con Padalino, Calori e altri ancora, è vero, ma devo ancora prendere una decisione definitiva che sarà mia e soltanto mia. I profili di allenatori interpellati sono eterogenei ma il calcio per me è prima di tutto “gruppo” e “motivazioni” . Sul “mercato” argomento sempre appetitoso per giornalisti e tifosi Meluso ha dichiarato: “Il mercato deve ancora cominciare e io sono sempre stato abituato a coinvolgere l’allenatore. Ci sono anche tecnici che plasmano il modulo in base alla squadra. Io preferisco partire dalle idee del tecnico. Anche avere il campo arato dai giocatori in esubero può aiutare. Per l’allenatore chiuderemo la prossima settimana, non mi sbilancio… Non manca molto poco per la scelta definitiva”.
Appuntamento rimandato, quindi, forse a venerdì o sabato prossimo.