MELISSANO: SERVIZIO DI CONTROLLO ALLA CIRCOLAZIONE STRADALE
I militari della Stazione di Melissano durante uno specifico servizio di controllo alla circolazione stradale fermavano un’autovettura con a bordo due soggetti. Dalle verifiche emergeva che uno di essi, identificato in Stamerra Giovanni, classe 68, era sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Sannicola (Le). Per tale motivo, in accordo con il Pubblico Ministero della Procura di Lecce, Dott.ssa Stefania Maria Mininni, il reo veniva arrestato e a seguito delle operazioni di rito, tradotto presso la Casa Circondariale di Lecce.
Sempre in questi giorni i Carabinieri del medesimo Comando Stazione davano esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di Pizzi Mario Antonio, classe 86. Nei confronti di quest’ultimo venivano contestate più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante atteggiamenti gravemente minacciosi ed intimidatori, nei confronti di un commerciante proprietario di un’attività di rivendita ambulante di panini situata nello stesso Comune. In particolare in diverse occasioni il Pizzi pretendeva la fornitura gratuita di panini imbottiti, e dopo un periodo di interruzione in cui era detenuto in carcere, lo stesso riprendeva le condotte illecite sino a quando la vittima non decideva qualche settimana fa di opporsi.
A questo punto il reo si faceva affiancare da un 23enne del posto, R.R., che avvicinandosi con la propria autovettura al furgone dell’ambulante gli sputava contro dicendogli “questa te la facciamo pagare”. Dopo qualche giorno nel corso della notte il furgone, che veniva lasciato nel luogo di stazionamento diurno, veniva avvolto dalle fiamme.
Il Gip di Lecce Antonia Martalò sebbene al momento non sussistano sufficienti indizi di colpevolezza per l’incendio rilevava un concreto pericolo che, per le specifiche modalità e circostanze dei fatti nonché la ripetitività nel corso del tempo, il Pizzi possa commettere altri gravi delitti della stessa specie. Per tale motivo applicava allo stesso la misura degli arresti domiciliari per il reato di estorsione continuata (art. 81 e 629 del C.P.) .