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MELLONE SCRIVE A PATUANELLI

MELLONE SCRIVE A PATUANELLI

“CRITICHE IMMERITATE, LA MIA POLITICA SENZA STECCATI E A SERVIZIO DEL TERRITORIO”

La risposta al Ministro, la difesa del rapporto con Emiliano, l’invito a venire in città

 

Lettera aperta del sindaco Pippi Mellone al ministro delle Politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli. Nella stessa il primo cittadino risponde alle parole critiche che il ministro ha usato sul suo rapporto con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e sul sostegno annunciato da quest’ultimo alla sua ricandidatura a sindaco di Nardò. Di seguito il testo della missiva pubblica.

“Sig. Ministro, ho letto la sua dichiarazione e ne sono stato colpito negativamente, perché entrambi siamo rappresentanti dei cittadini e, francamente, le sue critiche sono immeritate, probabilmente frutto di pregiudizio e cattiva informazione. Da anni ricevo attacchi quotidiani, veicolati anche attraverso organi di stampa nazionali, non solo perché ho vinto le elezioni nella mia città in barba a tutti i partiti tradizionali, ma anche perché desidero un superamento della guerriglia tra nostalgici. Da sempre auspico una pacificazione nazionale. Io sono un sindaco civico, espressione democratica di una coalizione trasversale nella quale si riconoscono uomini e donne per bene, cittadini che, mettendo da parte le ideologie, scelgono programmi, idee, visione del futuro, libertà. Una coalizione nella quale non c’è spazio per i partiti nazionali perché deve rappresentare il territorio: tutti i miei candidati sono svincolati dai partiti.

La mia storia politica inizia in Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale, del quale sono stato dirigente nazionale, e prosegue in Fli (Futuro e Libertà), l’esperimento politico di Gianfranco Fini che vide protagonisti Antonio Pennacchi, Filippo Rossi, Gianmario Mariniello, Umberto Croppi, Benedetto della Vedova, Fabio Granata, Flavia Perina, Angela Napoli, Salvatore Tatarella e tante altre personalità d’alto spessore, impegnate a provare una buona politica post-ideologica. Non sono mai stato iscritto a Casa Pound. Non sono mai stato iscritto a Forza Nuova. Ma dialogo con tutti: da destra a sinistra e viceversa. È questa una colpa? Non credo! Soprattutto non può esserlo mentre a Roma, a sostenere il governo del quale fa parte ci sono assieme praticamente tutti: dal Pd a Forza Italia, dalla Lega al Movimento 5 Stelle. Un governo del dialogo, che supera le ideologie, gli schieramenti, gli steccati, le etichette.

Non c’è poi tanta differenza con la storia del mio gruppo, che negli anni ha votato andando oltre gli steccati. I nostri voti sono andati a Michele Emiliano perché è una persona per bene, come sono andati a persone stimabili della Lega o dei Cinque Stelle, tra i quali – lo ricordo per completezza – anche il vicepresidente del Consiglio della Regione Puglia Cristian Casili. Sono fatti noti e documentati, perché noi non abbiamo mai fatto politica nell’ombra, barattando il consenso, ma abbiamo sempre deciso democraticamente e alla luce del sole. D’altronde, anche senza valutare le scelte elettorali, per me ed il mio gruppo parlano le azioni, i fatti, ciò che facciamo ogni giorno per la mia città e per i suoi abitanti: per i lavoratori delle campagne, per i migranti, per gli ultimi, per gli invisibili, per i diritti di tutti, spesso organizzando delle iniziative assieme al partito radicale.

Lei è il ministro dell’Agricoltura. Venga a Nardò appena può. Abbiamo 190 chilometri quadrati di territorio, una forte vocazione agricola, una storia segnata dalla trentennale emergenza dei lavoratori migranti che solo ora, durante il mio mandato, stiamo faticosamente superando. Abbiamo una squadra di basket neopromossa in A2, la invito a venire a vederne una partita. So di farle cosa gradita conoscendo la sua grande passione per la pallacanestro, in comune peraltro con il presidente Emiliano.

Purtroppo, una certa stampa in Puglia e anche fuori dalla Puglia non ama la verità e non ama le persone libere. E poi, lo sanno pure le pietre, esiste una guerra tra bande che in mancanza di argomenti usa il Sindaco di Nardò come pretesto, manipolando per l’occasione un vecchio video risalente a quand’era ragazzino. Ma oggi, a distanza di tantissimo tempo, usare quel video è ridicolo. La verità è che io sono uomo libero, un uomo del popolo e governo in nome del popolo. Sono figlio di un muratore. Ho studiato grazie al sudore di mio padre, della mia famiglia, prendendo il treno la notte per fare gli esami il giorno dopo. Sono un giovane uomo come tanti, dalla parte delle persone normali, senza potentati, massonerie, circoli e circoletti alle spalle. Sono nato nel 1984. Fascista o comunista, estremista o moderato, sono etichette che a me stanno strettissime. Io ogni santo giorno mi sveglio e lavoro a servizio della mia città, della Puglia, dell’Italia e della Costituzione sulla quale ho giurato. Emiliano lo sa, per questo mi vuole bene. E lo sanno anche i miei concittadini. Per questo mi vogliono bene”.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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