IL MERCATO CHIUDE ED IL LECCE PUÒ ESSERE SODDISFATTO DI QUANTO FATTO
Alle 20 puntuali si è chiusa la porta attraverso cui si accede agli uffici di Lega sistemati nell’albergo che ha ospitato questa fase di calcio mercato della stagione 2020/2021 e tutto s’è fermato in attesa di riprendere la giostra nella seconda fase, quella di riparazione.
Pantaleo Corvino, rientrato sulla tolda di comando della nave giallorossa si è mosso da par suo e sorretto dalla società che con i fatti dimostra di voler attuare in pieno il suo programma studiato nel breve tempo ma strizzando l’occhio al “brevissimo”.
Era deciso di fare un mercato grazie al quale poter a breve “patrimonializzare”, i frutti senza indebolire la rosa; ringiovanire conservando un buon livello di tasso tecnico; puntare al futuro senza tralasciare nulla per vincere da subito.
Corvino, credo di poterlo affermare, ha assolto il compito alla grande muovendosi con sapiente maestria in un mercato che ha avuto modo di definire “il più impegnativo di sempre”, evidenziando la difficoltà nel ricostruire, in tempi così brevi, una rosa che andava rivista e che visti i molti ritorni, per fine prestito, alle società di provenienza di molti calciatori, era molto impoverita.
La necessità, nelle ultime stagioni, di dover rinnovare l’organico per adeguarlo alla categoria di campionato appena conquistata, superiore rispetto alla precedente; il ricorso alla formula d’acquisto a titolo temporaneo avevano portato il Lecce ad avere un numero limitato di calciatori di proprietà.
Da qui il progetto tecnico pluriennale che ha avuto una sola regola fissa: “patrimonializzare”.
Corvino ha avuto tre quattro pedine da sfruttare come approvvigionamento di fondi, ma a chiusura di mercato una sola è stata utilizzata (Petriccione ceduto al Crotone) le altre sono rimaste anche se potrebbero ancora andare via, rescindendo il proprio contratto Vigorito e Rossettini. Gli altri gioielli di casa sono rimasti e rimarranno quasi certamente sino a fine stagione, almeno.
Oggi a mercato chiuso la rosa a disposizione di Corini è costituita da 24 calciatori con ogni reparto bene attrezzato (vedi nostro precedente articolo) salvo diventare 25 col ritorno a Lecce di Stefano Pettinari, a parametro zero, dal Trpani, fallito.
Tutto rose e fiori, quindi? Come fare a dirlo con certezza, diciamo che le premesse per fare bene ci sono tutte e quindi a tutti noi tifosi non resta che aspettare fiduciosi.
Eugenio Luciani