METTIAMO SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO LE PROCEDURE DI RICONOSCIMENTO DEGLI AUSILI E DELLE DISABIILTÀ A TUTELA DI CHI NE HA REALMENTE BISOGNO
“Preoccupa non poco la recente inchiesta ‘buste pulite’ avviata su dipendenti della ASL di Lecce in merito al presunto giro di mazzette ‘necessario’ a garantire prescrizioni di ausili, protesi e dispositivi medici per pazienti invalidi a determinate imprese, violando il diritto alla “libera scelta” che spetta all’utenza. Al contempo si è notata una crescita anomala di riconoscimenti di invalidità per lavoratori già in forza alle imprese, che vengono iscritti nelle liste protette, con effetti negativi sull’organizzazione delle attività produttive”. Ad affermarlo è il presidente di Confindustria Lecce, Giancarlo Negro, che continua: “rivolgo un plauso alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura per quanto fatto emergere, nella certezza che le indagini contribuiranno a ristabilire le regole eventualmente violate. Il sistema denunciato, infatti, contravviene al diritto alla libera scelta dell’utente, contribuisce a drogare il mercato, facendo venire meno la concorrenza tra le imprese fornitrici che operano correttamente, e getta un’ombra sul concetto di giustizia sociale, laddove vengono riconosciute, magari con leggerezza, disabilità a persone che non lo meritano”.
Gli ausili per i disabili sono strumenti necessari e indispensabili per alleviare le sofferenze e per lo svolgimento della vita quotidiana, sia personale, sia lavorativa e, pertanto, occorre prestare tutte le cure e attenzioni del caso per far sì che vengano riconosciuti in tempi certi e brevi a tutti i soggetti che ne hanno realmente bisogno.
E’ necessario altresì osteggiare con forza ogni eventuale abuso che tende a limitare l’accesso ai servizi di persone affette da disabilità ed il rispetto della libera scelta a vantaggio di imprese per così dire “compiacenti”, per le quali le istruttorie sono smaltite celermente, invece di quelle sane e regolari, le cui procedure di assegnazione sono spesso rallentate al limite della decenza e sottoposte a mille lacci e lacciuoli.
“Lascia pensare – continua Negro – d’altro canto il fatto che nell’inchiesta sia emersa una certa ‘agilità’ nell’inserimento nelle liste protette di lavoratori che se non dovessero averne titolo, comporterebbero un danno per chi ne ha vero bisogno, oltre ad un aggravio di costi per il settore pubblico e per quello privato. Senza ricorrere a droni o investigatori privati, è auspicabile, pertanto, accendere un faro sulla regolarità dei metodi di riconoscimento delle disabilità e di assegnazione degli ausili, a tutela sia di chi ne ha reale necessità, sia delle imprese che operano secondo la legge”.
“Il nostro Paese – conclude il presidente – è altro: ha imprese sane, personale qualificato che lavora, fa il proprio dovere, rispetta le norme e il prossimo. Soprattutto in questo delicatissimo momento post covid, con un sistema economico fragile e complicato, le risultanze attuali dell’inchiesta non rappresentano certo un bel messaggio. Confindustria Lecce farà la propria parte insieme alle Istituzioni per denunciare ogni stortura e ristabilire la legalità a vantaggio anche di chi vive situazioni di disagio”.