MIGRANTI L’ORDINANZA ANTI-CALDO È CESSATA, LE IMPRESE RINUNCIANO AL RICORSO
Si chiude la vicenda “giudiziaria” dell’ordinanza che vietava il lavoro nei campi tra le 12 e le 16
Si chiude definitivamentela vicenda “giudiziaria” dell’ordinanza del sindaco PippiMellone n. 269 del 14 luglio scorso che vietava il lavoro nei campi tra le ore 12 e le 16 e che era stata fatta oggetto di ricorso al Tar e alla Prefettura da un gruppo di imprese agricole locali. Ieri la terza sezione del Tar Lecce (presidente Costantini) ha preso atto della rinuncia alla domanda cautelare avanzata nel suo ricorso da parte dell’avvocato Galluccio Mezio, legale degli imprenditori ricorrenti. Rinuncia, di fatto, inevitabile in considerazione del fatto che l’ordinanza ha cessato la sua validità lo scorso 31 agosto. A luglio il presidente della terza sezione, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Paolo Gaballo, legale del Comune di Nardò, aveva comunque respinto la richiesta degli imprenditori di sospendere con urgenza e in via provvisoria l’efficacia dell’ordinanza del Sindaco, rimandando la discussione sul merito appunto all’udienza di ieri. Nel frattempo anche la Prefettura, lo scorso 3 agosto, aveva dichiarato “inammissibile” il ricorso gerarchico presentato dalle stesse imprese.
La coraggiosa e inedita decisione del sindaco Mellone sul fronte migranti, dunque, è pienamente legittima e potrebbe diventare un modello anche per altre realtà critiche sul fronte dell’impiego dei braccianti in agricoltura. Di fatto, è riuscita negli intenti di tutela delle condizioni di salute dei lavoratori e nel proposito di scongiurarne lo sfruttamento da parte dei datori di lavoro durante la giornata lavorativa, uscendo indenne anche dal giudizio del Giudice amministrativo e del Prefetto. Appuntamento adesso alla prossima stagione estiva in previsione della quale l’ordinanza sarà modulata nei contenuti e riproposta.