MISURA RIGUARDANTE I MURETTI A SECCO
Casili: “I criteri di selezione previsti dall’assessorato penalizzano il Salento”
“Sul Psr i problemi sembrano non finire mai. Uno strumento che dovrebbe spingere lo sviluppo del comparto agricoltura si è trasformato, sotto la gestione Di Gioia, in una trappola per imprenditori e aziende. Sono tante le problematiche del bando che penalizzano il nostro territorio”. Lo dichiara il capogruppo del M5S Puglia Cristian Casili, che concentra l’attenzione sulla misura 4.4 operazione A riguardante i muretti a secco, che ha come criteri di selezione “Interventi localizzati in area natura 2000 e in siti ad alto valore naturalistico” (punteggio massimo di 60 punti) e “Azienda con superficie condotta con metodo di agricoltura biologica o agricoltura integrata” (punteggio massimo di 40 punti).
“Questi due criteri – continua Casili – erano presenti anche nel vecchio bando della precedente programmazione (misura 216). Nell’attuale bando però sono presenti degli ostacoli per gli operatori, in quanto al momento dell’emanazione dello stesso, i siti ad alto valore naturalistico non erano ancora stati individuati, pertanto come specificato all’assessorato, “i punti di cui al principio 1 saranno attribuiti esclusivamente in caso di interventi localizzati in Area Natura 2000”. Nel Salento abbiamo svariate aree sottoposte a vincolo, come ad esempio i parchi, ma non rientrano a causa di questa scellerata decisione, prendendo un punteggio equivalente a zero. Inoltre – incalza il pentastellato – le Aree Natura 2000 sono limitate nel Salento e quasi tutte rientranti nelle zone costiere, mentre in altre province, come quella di Foggia, sono estese anche nell’entroterra. Infine il secondo criterio stabilisce che l’azienda debba essere in possesso della certificazione biologica o integrata già alla data di pubblicazione del bando. Un provvedimento che esclude numerosi operatori. Sarebbe stato più opportuno prevedere il possesso della certificazione alla data di presentazione della domanda di sostegno. Invece così non è stato fatto e sembrano veramente tanti i paletti, pensati ad hoc – conclude – per limitare le aree di intervento e favorire chi aveva in anticipo la bozza del bando”.