NARDÒ: 16 MILA EURO AL PROGETTO SPININ, LO SPORT ADESSO È DAVVERO PER TUTTI
Le risorse serviranno a favorire la pratica sportiva di giovani e adulti diversamente abili
Sport come strumento di integrazione e inclusione dei soggetti diversamente abili. Nardò si “attrezza” con le risorse (16 mila euro) che la Regione Puglia ha assegnato per la promozione dello sport di base e per il sostegno alla qualificazione e innovazione del sistema associativo sportivo a livello regionale.
Il progetto ammesso a finanziamento (assieme a quelli dei Comuni di Ginosa e Adelfia) si chiama SPININ – Sport per INtegrazione e Inclusione e nasce da una analisi di contesto che ha rivelato che sul territorio neretino i soggetti disabili non possono svolgere attività sportiva, che esistono numerose associazioni sportive che non sono in grado di offrire i loro servizi a soggetti portatori di handicap, infine che esistono numerosi soggetti che offrono servizi rivolti a tali soggetti che non offrono alla propria utenza la possibilità di svolgere attività sportiva. Il progetto permetterà di proporre al territorio e ai singoli utenti un’offerta innovativa di servizi proposti in rete e in collaborazione tra più soggetti con professionalità e approcci multidisciplinari e interdisciplinari.
SPININ prevede attività sportiva (corsi e laboratori) con cadenza bisettimanale e sostegno economico alle associazioni sportive che si son impegnate ad accogliere soggetti disabili che intendono fare pratica sportiva; l’istituzione del tavolo permanente per l’integrazione e l’inclusione tra Comune di Nardò, associazioni sportive partner, altre associazioni sportive, soggetti partner che operano nell’assistenza ai disabili, altri soggetti che operano nell’assistenza ai disabili e scuole; un corso di formazione per educatori nello sport con persone disabili rivolto a laureati in Scienze Motorie, tecnici sportivi, psicomotricisti e operatori nelle associazioni sportive, educatori e operatori delle cooperative sociali, docenti di educazione fisica; la creazione di una squadra/gruppo che pratichi sport paraolimpici; un evento finale (un fine settimana dedicato allo sport). Oltre a una intensa attività di comunicazione di tutte le attività, che include la presentazione del progetto in tutti gli istituti scolastici. Il progetto prevede il coinvolgimento di circa 500 soggetti con disabilità (bambini, adolescenti, adulti e anziani).
In questo modo si rafforza l’associazionismo sportivo e ricreativo, si potenziano i servizi, si favorisce la partecipazione dei soggetti disabili alla prativa sportiva. Soprattutto, si permette loro di favorire lo sviluppo di capacità e abilità, di imparare a controllare il proprio corpo, di sviluppare il senso di fiducia e di autostima. Non solo la pratica quotidiana, ma anche le esibizioni e le dimostrazioni sportive hanno l’effetto di sensibilizzare le persone “senza disabilità”, favorendo così l’integrazione e l’inclusione dal momento che l’attività sportiva è aperta a bambini e ragazzi di ogni tipo, disabili e non.
“Questo è un progetto – commenta l’assessore alle Pari Opportunità Stefania Albano – che ci permette di fornire a soggetti con disabilità un’occasione per fare sport che prima non avevano per mancanza di mezzi, di professionalità, di risorse. Lo sport è importantissimo per chiunque ed è un formidabile strumento di integrazione. Del resto, una società civile si misura soprattutto sulle opportunità che offre a cittadini svantaggiati in qualche modo o misura”.
“Si tratta di risorse utilissime – aggiunge il consigliere con delega allo Sport Antonio Tondo – che rispondono alla domanda di sport di una fascia della popolazione molto delicata e nello stesso tempo bisognosa di inclusione e integrazione attraverso la via più bella e stimolante, cioè lo sport. Il progetto è anche il modo per una grande azione corale, pubblica e privata, a favore dei soggetti con disabilità nella nostra città”.