NARDÒ: “BASTA STRUMENTALIZZAZIONI, SULL’HUB UNA MONTAGNA DI SCIOCCHEZZE”
L’assessore Maria Grazia Sodero precisa la posizione dell’amministrazione comunale
“È arrivato il momento di dire basta alla montagna di ignobili sciocchezze e di assurdi titoli di giornale sulla situazione dell’hub vaccinale”. È l’assessore al Welfare Maria Grazia Sodero a farsi portavoce della posizione dell’amministrazione comunale sulla questione dei disagi all’hub vaccinale di Nardò, allestito in un capannone privato alla zona industriale.
“Lo dico anche ai più stolti e a quelli che fanno finta di esserlo – dice – il Comune di Nardò non ha alcuna competenza sulla gestione della portata delle persone che ogni giorno si devono recare all’hub per vaccinarsi. A sentire taluni, sembra che il sindaco e la giunta debbano decidere degli appuntamenti, del tipo dei vaccini, delle file. Anzi, il Comune di Nardò si è preso responsabilità e oneri che vanno infinitamente oltre le proprie competenze e i propri doveri istituzionali. Abbiamo favorito l’individuazione del capannone che, come tutti sanno, è di proprietà di un privato, quando sembrava che non ci fossero altre strade e rischiavamo di dover rinunciare a un hub nella nostra città. È stato stipulato con il privato un contratto di comodato gratuito in cui il Comune di Nardò è una parte contraente, con tutte le responsabilità contrattuali e i rischi relativi. Abbiamo provveduto ad allestire una copertura all’ingresso dell’hub, abbiamo fatto portare le sedie, abbiamo fatto montare i condizionatori all’interno della struttura. Non spettava al Comune di Nardò farlo, non sono i Comuni che lo hanno fatto negli altri hub, eppure noi lo abbiamo fatto consapevoli di dover affrontare tutti quanti un problema nuovo e gigantesco.
L’hub di Nardò – continua – vaccina una media di 600 persone al giorno, perché così hanno deciso le autorità sanitarie, perché così evidentemente possiamo stare al passo della campagna vaccinale. Gestire in poche ore 600 persone (a volte 700), ogni giorno, da mesi, non è facile e non sarebbe stato facile in nessun altro luogo della città. In più, per decisione della Asl da qualche giorno l’hub è operativo solo al mattino, quindi con un orario dimezzato e con lo stesso, identico, flusso di utenti. È inevitabile quindi che disagi e lentezze siano cresciuti.
Ricordo che prima di optare per il capannone di via Che Guevara, è stata l’amministrazione comunale a proporre alla Asl una mezza dozzina di soluzioni coinvolgendo anche altri enti proprietari di immobili come la Diocesi, tutte accantonate per ragioni logistiche e sanitarie. E ricordo ancora che lo stesso ex ospedale, di cui tutti si riempiono la bocca, non avrebbe certo risolto il problema dei disagi e delle lentezze, dovuti al numero enorme delle persone da vaccinare quotidianamente. Con il problema ulteriore di dover far fronte contestualmente al parcheggio di 600 automobili in una zona centrale della città, paralizzandola per ore. Però, fa politicamente comodo ignorare la verità e saccheggiare il buon senso.
Forse è utile richiamare in che tipo di situazione ci troviamo, con l’imperativo generale di vaccinare il maggior numero di persone possibili per contrastare la pandemia e di farlo in fretta. Un’urgenza che ha portato al massimo gli sforzi di ogni hub vaccinale d’Italia, all’interno dei quali operano persone che sono allo stremo e che nonostante tutto vengono fatte oggetto di improperi e di insulti. Anche e soprattutto da parte di chi ha un appuntamento alle 12 e arriva alle 8 credendo di farsi furbo e pretendendo il vaccino prima di tutti. Qui invece di incoraggiare sanitari e operatori di protezione civile, troviamo persone che li aggrediscono e politici che, dal fresco delle loro abitazioni, procedono a indegne strumentalizzazioni.
Purtroppo – conclude Maria Grazia Sodero – c’è chi nella desolazione di una campagna elettorale in cui non riesce a proporre uno straccio di una idea per la città, arriva a strumentalizzare vicende come queste. Fioccano idee e soluzioni improbabili da parte di chi non ha mai amministrato nulla e non saprebbe montare un mobile Ikea. Ad iniziare dai sedicenti candidati a Sindaco, artefici in queste ore di una prova vergognosa di sciacallaggio politico, condita persino da foto di tre mesi fa spacciate per attuali. Qualcuno di loro, forse, avrebbe preferito che l’hub fosse situato a Copertino e Galatone. Come erano abituati i neretini quando a governare erano loro. Noi invece abbiamo fatto le barricate per avere un servizio così importante a Nardò”.