NARDÒ: LA POLIZIA LOCALE FESTEGGIA SAN SEBASTIANO
C’è la festa del Corpo, ma la cerimonia è stata cancellata per le restrizioni anti-Covid19
Sara D’Ostuni: “Gli agenti sono spesso il parafulmine di accuse e critiche, ma siamo fieri di loro”
Si festeggia anche a Nardò San Sebastiano, patrono della Polizia Locale, ma le restrizioni anti-Covid19 impongono la cancellazione della tradizionale cerimonia in piazza. L’amministrazione comunale e il corpo di Polizia Locale nella giornata di domani, giovedì 20 gennaio, onoreranno la ricorrenza con una messa alle ore 10:30 nella chiesa di Sant’Antonio, che sarà officiata da Sua Eccellenza mons. Fernando Filograna, vescovo della diocesi Nardò Gallipoli. A seguire sono previsti gli interventi del sindaco Pippi Mellone, dell’assessora alla Polizia Locale Sara D’Ostuni, del presidente del Consiglio comunale Antonio Tondo e del comandante Cosimo Tarantino, che terrà la consueta relazione annuale sull’attività del Corpo. È previsto anche il conferimento di alcuni riconoscimenti.
“Auguri al Corpo di Polizia Locale – dice l’assessora Sara D’Ostuni – e grazie ancora una volta per il lavoro e l’impegno quotidiano su ogni fronte: dalla viabilità al contrasto degli incivili, dalla cura della incolumità dei nostri figli davanti alle scuole alla legalità nel settore commerciale, dal supporto alle altre forze dell’ordine alla semplice attività di “front office” per indicazioni stradali e richiesta di chiarimenti. I nostri agenti sono forse la parte più esposta dell’amministrazione comunale, spesso fanno coraggiosamente da parafulmine delle accuse e delle critiche dei cittadini, ma tutti noi siamo fieri di quello che fanno. Ovviamente tra mille difficoltà strutturali e contingenti e nel mezzo di una pandemia che ha complicato tutto. Insieme a loro e anche grazie a loro, ogni giorno, costruiamo una città migliore”.
San Sebastiano martire fu comandante dei pretoriani durante l’impero di Diocleziano, attorno al 300 d.c.. Fu impegnato nell’assistenza e nell’aiuto di poveri e bisognosi e contribuì alla conversione del Prefetto di Roma e di illustri magistrati e ufficiali dell’esercito. Scoperto mentre dava sepoltura ai Quattro Coronati (i Santi Claudio, Nicostrato, Castoro e Simproniano), fu sottoposto a un processo sommario e condannato a morte mediante il supplizio delle frecce. Durante la notte, i cristiani che si recarono a recuperare la salma per la sepoltura si accorsero che Sebastiano era ancora vivo, lo prelevarono da lì e si presero cura di lui. Riacquistata miracolosamente la salute dopo le cure di una nobile romana, per testimoniare la propria fede, si recò nel tempio di Ercole dove Diocleziano stava officiando un rito pubblico. Arrestato e condotto all’Ippodromo del Palatino, fu ucciso a bastonate: una delle forme più umilianti di pena capitale usata solo per gli schiavi. San Sebastiano è stato assunto a protettore di diverse corporazioni, fra cui quelle dei mercanti di ferro, degli arcieri e degli archibugieri. Si ritiene che questo legame con le armi abbia favorito il patronato sui vigili urbani che, appunto, ne celebrano la festività il 20 gennaio, giorno del martirio. San Sebastiano è stato proclamato Santo Patrono delle Polizie Locali d’Italia con bolla pontificia del 10 maggio 1957 da Papa Pio XII.