NARDÒ: MIGRANTI A RISCHIO ESCLUSIONE SOCIALE, LA RISPOSTA DELL’AMBITO N. 3
Cittadini immigrati più “vicini” alle prestazioni e ai servizi sociali grazie al progetto F.a.m.i.
L’Ambito Territoriale Sociale n. 3 (che comprende, oltre a Nardò capofila, i comuni di Copertino, Galatone, Leverano, Porto Cesareo e Seclì) ha attivato da qualche giorno i servizi del progetto F.a.m.i. (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020) Puglia Integra Az. 2, che ha l’obiettivo di facilitare i percorsi di integrazione dei cittadini extracomunitari attraverso una diversa e innovativa organizzazione del sistema dei servizi del territorio. In sostanza, il progetto intende migliorare l’accesso al sistema dei servizi pubblici (salute, abitazione, lavoro, assistenza sociale, ecc.) di una platea di soggetti a rischio di esclusione sociale. La scelta compiuta è quella di valorizzare le Porte Uniche di Accesso regionali, migliorando le modalità di accesso e presa in carico, personalizzando le prestazioni, coordinando l’integrazione sociale e lavorativa dei migranti con altre aree di intervento.
Il progetto prevede l’impiego di un case manager, di un supporto tecnico e organizzativo e di un servizio di mediazione interculturale, a disposizione degli utenti sino a dicembre 2018 (salvo proroga). Il case manager ha il ruolo di facilitatore del rapporto dell’utente con la complessità delle strutture e dei servizi di integrazione. La figura individuata è Sara D’Arpe ed è disponibile presso la sede dell’Ambito (immobile di via Falcone e Borsellino, ex tribunale) nei giorni di lunedì e mercoledì dalle ore 9 alle 14 e martedì e giovedì dalle 16 alle 20. Il supporto tecnico e organizzativo serve a un intervento diffuso di lavoro “nella comunità”, organizzato fuori dalle istituzioni e dai servizi strutturati attraverso unità mobili utili a raggiungere i destinatari o per intervenire nei luoghi dove più elevata è la concentrazione di potenziali utenti. Infine, il servizio di mediazione interculturale è svolto da Maria Luisa Ria e può essere fruito con interventi di osservazione partecipante nell’ambito del sistema di accoglienza ove si trovano i titolari di protezione. Il servizio è fruibile presso la sede dell’Ambito dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Sia il case manager che la mediatrice culturale sono disponibili anche a spostarsi presso i Comuni o presso l’Asl a chiamata o con incontri programmati.
L’Ambito n. 3 ha aderito al progetto come partner insieme a Regione Puglia, Ambito Sociale di Bari, Ambito Sociale di San Severo e Consorzio Nova. Il progetto è stato avviato a gennaio scorso con un primo seminario allargato alla cittadinanza e a tutto il terzo settore sulla base del quale è stato elaborato un piano di coordinamento. Successivamente è stato effettuato un corso di formazione rivolto a tutte le assistenti sociali dei comuni dell’Ambito, oltre che al personale sanitario della Asl e al terzo settore. Dopo aver concluso il percorso formativo, il Consorzio Nova ha proceduto ha selezionare il personale con qualifica di case manager e mediatore culturale. Il Progetto F.a.m.i. si integra con il servizio di Sportello per l’integrazione socio-sanitaria culturale degli immigrati, per il quale l’Ambito ha indetto gara d’appalto.
“Negli ultimi anni, In Puglia e nel nostro territorio in modo particolare – spiega Maria Grazia Sodero, assessore al Welfare del Comune di Nardò e presidente del Coordinamento istituzionale dell’Ambito n. 3 – è cresciuto il numero di migranti “temporaneamente presenti”, smistati dopo lo sbarco nelle varie strutture di prima e seconda accoglienza. Queste presenze impongono una offerta di servizi diversa, che siamo convinti di poter garantire anche attraverso questo progetto. L’obiettivo ovviamente è evitare l’esclusione sociale dei migranti, permettere loro di accedere facilmente ai servizi e alle prestazioni”.