NARDÒ E PORTO CESAREO, IL CAMMINO ADESSO È COMUNE
Intesa tra le due amministrazioni, si va verso un protocollo da portare a Regione e Aqp
Novità importante nella vicenda della gestione dei reflui fognari di Nardò e Porto Cesareo e dei relativi percorsi istituzionali delle due amministrazioni. Ieri sera, al termine di un incontro a Palazzo Personè, i sindaci Pippi Mellone e Salvatore Albano hanno deciso di condividere un percorso che consenta innanzitutto di avere garanzie di tutela ambientale per il litorale jonico e rassicurazioni rispetto alle esigenze precipue delle due comunità. Con il superamento, quindi, delle incomprensioni e delle distanze delle ultime settimane. Il compromesso raggiunto al termine di un lungo e articolato confronto contempla la disponibilità massima del Comune di Nardò al collettamento del depuratore di Porto Cesareo a quello neretino (presupposto per il completamento della rete fognaria cesarina), e il sostegno di Porto Cesareo alla richiesta di Nardò a Regione Puglia e Aqp di un potenziamento del depuratore neritino e di un sistema avanzato di depurazione e affinamento dei reflui al massimo livello (anche mediante depuratori modulari per adeguare l’impianto alla portata necessaria alle esigenze dei residenti, il cui numero cresce soprattutto nel periodo estivo), che ne consenta poi il riutilizzo in agricoltura. Di fatto, con una scomposizione del protocollo d’intesa,in parte già revocato dall’amministrazione comunale neretina qualche settimana fa, e con il ripudio comune della condotta per lo scarico a mare, almeno di quella prevista dal protocollo stesso, cioè “allungata” fino a due chilometri. È convincimento comune, infatti, che a valle di un sistema così strutturato la condotta a raso, a fini emergenziali e comunque con scarico controllabile, non rappresenta una minaccia per il mare. Prossimo passo, la stesura congiunta di un protocollo d’intesa per mettere “nero su bianco” i punti dell’accordo, da portare immediatamente all’attenzione della Regione Puglia e di Aqp.
“Questa è la strada migliore possibile – commenta il sindaco di Nardò Pippi Mellone – per le esigenze generali di tutela ambientale e per le richieste specifiche delle due comunità. È emerso un dato fondamentale, cioè che non fare la condotta sottomarina prevista da quel protocollo scellerato non significa impedire la rete fognaria a Porto Cesareo, che è una aspettativa sacrosanta dei cesarini. Sono fiducioso che una volontà comune possa essere utile per indurre Regione e Aqp a rivedere le scelte su questo territorio, che peraltro sono inspiegabili se altrove si cercano e si mettono in atto soluzioni logiche, di salvaguardia ambientale e tecnologicamente avanzate”.
“Come più volte ribadito durante l’incontro, ora tali accordi devono essere riportati nero su bianco – commenta con soddisfazione il sindaco di Porto Cesareo Salvatore Albano – sarebbe il caso che il Comune di Nardò, dopo la revoca del Protocollo d’intesa, da cui sono state stralciate sia la realizzazione della condotta sottomarina che il collettamento della rete fognaria di Porto Cesareo a quella neretina, ritornasse in Consiglio Comunale per riapprovare quest’ultimo punto. Porto Cesareo, di contro, ritirerebbe il ricorso al Tar fatto in seguito alla revoca parziale del documento in questione. Sarebbe questo il primo passo verso un impegno comune per il territorio ed il nostro mare. Naturalmente un plauso va a tutti coloro che hanno partecipato a questa battaglia civile, che annota solo vincitori. Ringrazio il Comune di Nardò, il Comitato per la Tutela della Salute Pubblica, l’AMP, Lega Ambiente, Associazione Città Aperta e le altre associazioni operanti sul territorio, oltre ai gruppi politici di minoranza e ogni singolo cittadino che si è adoperato, anche in minima parte, per il raggiungimento di questo risultato”.