NARDÒ, UN GIOVANE SEQUESTRATO E PICCHIATO DA ALTRI COETANEI
Sequestro di persona in concorso aggravato, è questo il reato contestato a due dei tre giovani al momento identificati, ritenuti autori di un episodio verificatosi nei giorni scorsi a Nardò.
I fatti in questione risalgono al 23 maggio scorso, quando un ragazzo sarebbe stato prelevato con la forza davanti casa, trascinato in un’autovettura, condotto in una zona di aperta campagna e preso a schiaffi e poi lasciato tramortito per terra. Il tutto, secondo quanto ipotizzato al momento, un presunto debito di droga.
Quel giorno, Inno, Felice Inno, 28enne, e Alessio Cordella, 21enne, entrambi neretini, presunti autori del raid punitivo, appostati in auto, avrebbero atteso che la vittima facesse rientro a casa, per poi bloccarla prima che potesse aprire il portone della palazzina in cui risiede, spingerla con violenza nell’abitacolo, tenendola ferma bloccando gola e gambe perché non si agitasse e riuscisse a fuggire.
La seconda parte del calvario della giovane vittima è stato un lungo pestaggio cui è stata sottoposta per “convincerla” a sganciare soldi che, stando alle indagini svolte finora, avrebbe dovuto loro per questioni legate agli stupefacenti. Alla fine, il giovane, sarebbe crollato a causa delle percosse mentre i pestatori si sarebbero volatilizzati.
L’indagine svolta dagli agenti di polizia del commissariato di Nardò ha portato, nell’arco di un paio di settimane, ad individuare due dei presunti responsabili. Al raid, infatti, dovrebbe aver partecipato anche un altro soggetto, sulla cui identità, però, non vi sarebbe per ora certezza.
Per i due, intanto, è stata richiesta una misura cautelare (gli arresti domiciliari) che è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari Marcello Rizzo il 15 giugno e subito dopo eseguita.