HomeCronaca e AttualitàNO ALL’ABBANDONO DELLA PLASTICA IN MARE, INTESA TRA COMUNE E COLDIRETTI

NO ALL’ABBANDONO DELLA PLASTICA IN MARE, INTESA TRA COMUNE E COLDIRETTI

NO ALL’ABBANDONO DELLA PLASTICA IN MARE, INTESA TRA COMUNE E COLDIRETTI

Coinvolta anche la Consulta per la Pesca, che ha già sottoscritto il Codice di condotta

Comune di Nardò e pescatori professionisti della marineria di Santa Caterina insieme per l’ambizioso obiettivo della riduzione della “spazzatura marina”. Nei giorni scorsi la giunta guidata dal sindaco Pippi Mellone ha aderito a un progetto di Coldiretti Puglia-Impresapesca e della Consulta per la Pesca di Nardò che ha questo obiettivo e ha sottoscritto la proposta di protocollo d’intesa che mira appunto alla riduzione dei rifiuti marini, soprattutto plastiche, con l’aiuto degli stessi pescatori professionisti di Santa Caterina. Del resto, i contenitori in polistirolo, usati per la raccolta e il trasporto del pesce, sono la tipologia di rifiuto più diffusa.

Negli ultimi cinquant’anni la produzione di plastica nel mondo è cresciuta enormemente e, in parallelo, è cresciuta nei mari la presenza di scarti e rifiuti di questo materiale, tanto da costituire circa l’85% di tutti i rifiuti marini. Una conseguenza dagli effetti devastanti, soprattutto per i rischi connessi alle interazioni degli organismi con le microplastiche. Il problema è naturalmente all’attenzione dell’Ue che vuole ridurre progressivamente la produzione di rifiuti di plastica e che ha emesso un avviso pubblico finalizzato a proteggere e ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi marini nell’ambito di attività di pesca sostenibili (l’avviso prevede anche la concessione di indennizzi a favore delle barche da pesca professionali che partecipano al progetto). La Federazione Regionale Coldiretti Puglia, con la sua sezione Impresa pesca, intende candidarsi all’avviso proprio con questo progetto specifico che coinvolge i pescatori neretini. Il protocollo d’intesa prevede che il Comune di Nardò metta a disposizione aree per il conferimento e la raccolta dei rifiuti da parte dei pescatori (con collocazione di contenitori per la raccolta), incentivi le attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti conferiti dai pescatori con il coinvolgimento del soggetto gestore del servizio di igiene urbana, collabori con la Federazione Regionale Coldiretti Puglia nella sensibilizzazione e divulgazione delle attività progettuali.

“È una delle tante azioni a tutela del mare e dell’ambiente che l’amministrazione comunale sta facendo – specifica l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio – e che vanno dalla certificazione Iso 14001:2015 al progetto per il punto di sbarco a Santa Caterina, dalla Bandiera Blu alle Cinque Vele e alla recente approvazione in Consiglio comunale del regolamento di esercizio dell’approdo di Santa Caterina, che prevede anche la creazione di un’isola ecologica per la gestione dei rifiuti prodotti a bordo delle unità nautiche. Un impegno importante per un obiettivo ambizioso che fa il paio con l’attività della Consulta per la Pesca, che solo per fare un esempio nei mesi scorsi ha aderito al Codice di condotta Pesca-Ambiente, una iniziativa che fa parte del progetto della Bandiera Blu”.

Lo scorso marzo, infatti, i componenti della Consulta, presieduta da Marcello Peluso e di cui fa parte anche il consigliere comunale con delega alla Pesca Giuseppe Verardi, hanno sottoscritto il Codice di condotta Pesca-Ambiente, destinato a tutti i “capobarca” che svolgono la loro attività nel pieno rispetto dell’ambiente. Il Codice impegna i pescatori: a rispettare scrupolosamente le norme vigenti in materia ambientale (quali l’osservanza del fermo pesca, l’esclusivo uso delle attrezzature di pesca consentite e la salvaguardia di tutte le specie marine protette); a rispettare l’ambiente e il mare, promuovendo la sensibilità ambientale fra tutti gli operatori e gli utenti del mare; a diffondere i valori culturali legati al mare e all’attività peschereccia, anche attraverso iniziative di pesca-turismo; a non disperdere in mare rifiuti di ogni tipo; a raccogliere i rifiuti pericolosi, quali gli oli usati e le batterie esauste, utilizzando gli appositi contenitori dislocati nel porto; ad assumere comportamenti precauzionali diretti ad evitare conseguenze dannose per l’ambiente; a segnalare alle autorità preposte ogni evento che potrebbe causare incidenti ecologici; a collaborare alle campagne ed iniziative ambientali degli enti preposti alla tutela del mare e delle coste.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

No Comments

Leave A Comment