OPERAZIONE “GAGLIOSTRO” LA GUARDIA COSTIERA SEQUESTRA UN CANTIERE NAVALE
Costruivano barche senza verifiche di sicurezza
A conclusione dell’operazione “Cagliostro” e dopo il sequestro del cantiere, si ipotizza i reati di falsità ideologica e in atto pubblico nella documentazione relativa alla realizzazione delle imbarcazioni prodotte all’interno della struttura, applicati i sigilli a tre unità di diporto.
Gli uomini dell’ufficio circondariale marittimo di Otranto, insieme a personale della Capitaneria di porto di Gallipoli, hanno effettuato perquisizioni domiciliari e all’interno dei locali commerciali a carico dei proprietari della struttura, la Petrachi, dedita alla costruzione di imbarcazioni da diporto.
È stato rilevato che le imbarcazioni sono state costruite senza adeguate verifiche di sicurezza e non omologate, quindi, prive delle certificazioni necessarie: è questa la principale accusa.
Tra le varie ipotesi di reato, che hanno portato all’esecuzione dei decreti emanati dalla Procura della Repubblica di Lecce, nell’operazione denominata “Cagliostro”, vi sarebbero, fra le altre, falsità ideologica e in atto pubblico riguardanti alcune costruzioni realizzate dal cantiere navale: secondo gli inquirenti, infatti, la documentazione prodotta dagli indagati avrebbe avuto il fine ultimo di ottenere illegittimamente le certificazioni di sicurezza necessarie all’utilizzo dei natanti che tuttavia non avrebbero avuto i requisiti di legge per ottenerle.
L’operazione ha portato anche al sequestro di tre unità da diporto, tra quelle in uso e quelle in costruzione, che sarebbero state realizzate senza le adeguate verifiche di sicurezza, con potenziale ed evidente pericolo per acquirenti e utilizzatori. Due le persone al momento indagate per i reati contestati.
“Si tratta – afferma il comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Otranto, tenente di vascello Francesco Walter Di Marco – di misure operate a seguito di una complessa attività d’indagine, compiuta con lo scopo di tutelare la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare, chiaramente compromesse con l’immissione in commercio, e nell’esercizio della navigazione, delle unità sequestrate, che non rispetterebbero i requisiti minimi di certificazione e omologazione”.