OTRANTO: “LA NOTTE EUROPEA DELLA GEOGRAFIA”
Il 6 aprile 2018 la Città di Otranto ospiterà “La Notte europea della Geografia“, al di là del mare, racconti di viaggi e terre lontane, a cura dell’Università del Salento, in collaborazione con Placetelling, History Society Human Studies, Integra Onlus, Life Watch Italia, Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, AGEI – Associazione Geografi Italiani, e con il patrocinio del Comune di Otranto.
Per la “Notte europea della Geografia”, l’Università del Salento propone una serie concatenata di eventi volti a valorizzare la geografia come scienza “viva”, capace di contribuire con il proprio sapere allo sviluppo dell’umanità; uno sviluppo sostenibile e solidale, fondato sui principi dell’equità inter-generazionale ed intra-generazionale.
Una scienza in grado di descrivere ed interpretare la realtà che ci circonda, dalla scala locale a quella globale, ma anche una scienza “militante” capace di orientare l’agire individuale e collettivo, proiettandolo verso un futuro di pace e prosperità. Di qui la decisione di focalizzare l’evento salentino sulle migrazioni e sull’importanza di una società inclusiva, in grado di dare valore alle diversità culturali, e costruire intorno ad essa il proprio progetto di sviluppo.
Il territorio, che per i geografi è “spazio relazionale”, diviene un progetto sociale quando chi lo abita è posto nelle condizioni di costruire un rapporto di reciprocità con il resto della comunità locale. E se la “fiducia reciproca”, fondamento ed essenza del capitale sociale, nasce dalla “conoscenza reciproca”, per promuovere l’interazione sociale tra soggetti diversi occorre attivare delle iniziative che li portino a conoscersi e a fidarsi l’uno dell’altro.
La diffidenza nei confronti degli immigrati, che nei casi più estremi sfocia nel razzismo, nasce proprio dalla scarsa conoscenza che la popolazione autoctona ha delle popolazioni alloctone e delle loro culture. Così “La Notte europea della Geografia” diviene un’occasione per raccontare l’altrove tra noi, per descriverlo attraverso l’esperienza di coloro che di quell’altrove sono espressione: i migranti.
Il percorso narrativo si snoda in tre momenti: l’escursione lunga la costa otrantina, limes estremo della penisola italica, fino ad Otranto per secoli crocevia di migrazioni e culture diverse; il convegno nel Castello Aragonese della città idruntina, per riflettere sulle migrazioni e sulla ricchezza di cui queste sono portatrici; ed, infine, a tarda sera, nel Faro della Palascìa, sul promontorio più orientale d’Italia, ad ascoltare i migranti raccontarci di quelle terre al di là del mare, delle loro terre, dei loro viaggi, delle loro storie, per ritrovarci insieme ad accogliere simbolicamente l’alba del nuovo giorno, di una nuova società, inclusiva e solidale.
Nel corso del convegno sono previste:
– visita al MUSEO SU ECOLOGIA DEGLI ECOSISTEMI MEDITERRANEI (Sistema Museale d’Ateneo, Università del Salento), ospitato all’interno del Faro di Punta Palascìa, accompagnati dal Prof. Alberto Basset, dalla Dott.ssa Franca Sangiorgio e dal Dott. Davide Calcagnile;
– proiezione del film di Alessandro Valenti “Babbo Natale” (2016) con una breve presentazione del regista.