HomeCronaca e AttualitàPARCO DI RAUCCIO: RACCOLTA DIFFERENZIATA INESISTENTE, MANCATA SORVEGLIANZA E ALLARME SICUREZZA

PARCO DI RAUCCIO: RACCOLTA DIFFERENZIATA INESISTENTE, MANCATA SORVEGLIANZA E ALLARME SICUREZZA

PARCO DI RAUCCIO: RACCOLTA DIFFERENZIATA INESISTENTE, MANCATA SORVEGLIANZA E ALLARME SICUREZZA

PARCO RAUCCIO

L’Associazione ATA-PC Lecce (Associazione Tutela Ambiente, Animali e Protezione Civile), nella persona del presidente p. t. Giuseppe Albanese, pone i riflettori su alcuni argomenti di grande attualità apparsi, in questi giorni, sui quotidiani locali: una raccolta differenziata e una sicurezza totalmente assenti nelle marine leccesi.

Mentre imprenditori (Monteco) e amministratori locali discutono su chi sia il responsabile della cattiva gestione dei rifiuti in questi luoghi, l’Associazione ATA-PC Lecce vuole mettere in evidenza, in primo luogo, che le marine leccesi sono dimenticate da tutti alla stessa stregua delle periferie della città e, in secondo luogo, che molte di queste marine (Torre Chianca, Spiaggia Bella e Torre Rinalda) fanno parte del Parco di Rauccio, un Parco Regionale istituito con una legge ben precisa, la Legge Regionale n. 25 del 23 dicembre 2002, con le finalità di conservare e salvaguardare il patrimonio naturale oltre a promuovere e riqualificare attività economiche, in particolare nei settori del turismo, dell’agricoltura, dell’artigianato e dei servizi, al fine di migliorare la qualità della vita delle popolazioni residenti.

Orbene, dopo ben 14 anni dalla sua istituzione, il Parco di Rauccio, con le sue marine annesse, versa in una condizione di degrado non solo da un punto di vista ambientale ma anche da un punto di vista di sicurezza, dal momento che, non essendoci alcun controllo, i balordi la fanno da padroni.

Di chi è la colpa? Sicuramente non delle Forze dell’Ordine o della Prefettura acclamate a gran voce su un comunicato stampa dello scorso 12 novembre ma è presto detto, basta solo leggere l’articolo 16 della suddetta Legge Regionale di istituzione del Parco che recita: “Art. 16 (Sorveglianza del territorio) 1. La sorveglianza sull’osservanza degli obblighi e dei divieti previsti dalla presente legge è affidata all’Ente di gestione (il Comune), che la esercita attraverso l’utilizzo del proprio personale di sorveglianza (come per esempio gli Ispettori Ambientali, appositamente nominati). […]. 2. La sorveglianza è altresì affidata agli agenti di polizia locale, urbana e rurale, nonché ai nuclei di vigilanza territoriale della provincia di Lecce. […]”.

Pertanto contestiamo le parole dell’Assessore Guido riportate dal Quotidiano del 12/11/2016 u. s. in cui si legge: “Purtroppo qualcuno si è dimenticato di questi cittadini che sono sulla costa: servono controlli” e poi ancora: “Se chi di dovere non interverrà, allora lo farò io”.

Da quanto si desume consultando la Legge Regionale, chi si è dimenticato dei cittadini della costa leccese è proprio il Comune di Lecce, in qualità di Ente Gestore del Parco di cui, forse, è ancora presidente proprio il sopra citato assessore che, affermando di intervenire personalmente, non ha fatto altro che ribadire il suo dovere di amministratore.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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