HomeCulturaParte lunedì a Lecce BlueDiversity Progetto italo-croato per la creazione di modelli replicabili per la conservazione di biodiversità ed ecosistemi

Parte lunedì a Lecce BlueDiversity Progetto italo-croato per la creazione di modelli replicabili per la conservazione di biodiversità ed ecosistemi

Parte lunedì a Lecce BlueDiversity Progetto italo-croato per la creazione di modelli replicabili per la conservazione di biodiversità ed ecosistemi

Nei giorni 23 e 24 settembre 2024 si terrà, presso il Rettorato dell’Università del Salento (piazzettaTancredi 7, Lecce), il kick-off meeting del progetto BlueDiversity, finanziato dal programma di cooperazione Interreg VI – A (2021 – 2027) che coinvolge le regioni dell’Italia e della Croazia che si affacciano sul Mare Adriatico.

L’Università del Salento, capofila di BlueDiversity attraverso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali, coordina un partenariato pubblico/privato Italo-Croato costituito da altri due enti di ricerca – l’Institute of Oceanography & Fisheries di Spalato (Croazia) e l’Università di Padova, due enti gestori di aree costiere protette – il Public Institution for the Management of Protected Areas of Nature in Split Dalmatia County – Sea and Karst (Croazia) e Public Institution for the Management of Protected Natural Areas of Dubrovnik-Neretva County (Croazia), e due aziende private italiane – Eduforma e Blue Marine Service.

BlueDiversity mira a creare modelli replicabili per sostenere la biodiversità e la conservazione degli ecosistemi costieri nell’attuale fase di transizione verso l’economia blu del Mar Adriatico. Le azioni pilota transfrontaliere si concentrano sull’applicazione di strumenti innovativi per la valutazione della biodiversità e servizi ecosistemici, e pratiche sostenibili per ridurre l’impatto umano e tutelare le attività economiche.

Gli obiettivi chiave del progetto, che si chiuderà il 31 agosto 2026, includono il coinvolgimento degli stakeholder, la creazione di living labs e una virtual open space per sostenere le attività locali, promuovendo al contempo la collaborazione tra le parti interessate, le scuole e le comunità locali.

Le attività pilota in capo all’Università del Salento verranno realizzate presso il Centro di Ricerca di Acquatina di Frigole, infrastruttura di ricerca in campo che comprende una laguna costiera. La Laguna di Acquatina è un sito privilegiato in quanto fa parte della rete NATURA 2000, il gruppo di siti di interesse comunitario e di zone di protezione speciale creato dall’Unione europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie.

Come sottolinea il Prof. Maurizio Pinna, responsabile scientifico del progetto, “la fascia costiera del Mare Adriatico è storicamente caratterizzata da un mosaico di condizioni socio-economiche, culturali ed ecologiche la cui stabilità è fortemente minacciata da fattori ambientali di cambiamento legati a differenti scale, globale vs locale, che agiscono su questo contesto, costringendolo ad evolversi e ad adattarsi, non sempre positivamente, e che richiedono interventi  differenziati rispetto ai livelli di human dimension  coinvolti”.

“Quando le minacce – continua il Prof. M. Pinna – inducono a possibili cambiamenti radicali, l’effetto influenza principalmente gli operatori economici locali, altamente esposti a questi cambiamenti e privi di conoscenze e strumenti adeguati per affrontarli. Riteniamo indispensabile supportarli, rafforzando la ricerca, lo sviluppo di pratiche per una gestione sostenibile delle risorse e produzioni e per la conservazione della biodiversità.”

Per approfondimenti: https://www.italy-croatia.eu/web/bluediversity

luciani.2006@libero.it

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