ALESSANDRA ABRUZZO VINCITRICE DEL CONCORSO DI POESIA “PENSIERI DI…VERSI”
Alessandra Abruzzo, tredici anni essendo nata a Lecce nel 2003, è la vincitrice della sezione “Giovani Poeti” del 5° Concorso di Poesia Internazionale “Pensieri di…versi”. Indetto ed organizzato dal Polo Liceale “N. Jommelli” di Aversa con bando di concorso aperto sia ad italiani sia a stranieri, firmato dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Rosa Celardo, il Concorso si è avvalso di una esperta giuria coordinata dal poeta-paroliere Luigi Bellotta.
Inserito anche sul sito “concorsiletterali”,il regolamento del bando prevedeva la suddivisione in quattro categorie: Poeti in erba (studenti di scuola secondaria di primo grado), Giovani poeti (studenti di scuola secondaria di secondo grado), Poeti esperti (maggiorenni non appartenenti ad alcun istituto scolastico), Poesia in lingua straniera ( rivolto a stranieri di qualsiasi nazione).
Alessandra, navigando in internet com’è ormai costume tra i giovani, si è imbattuta nella lettura di questo concorso e la sua sensibilità, la sua voglia partecipativa, il suo intimo desiderio di poter esternare i suoi pensieri nella dimostrazione tangibile per affermare di esserci l’hanno convinta a partecipare inviando la sua prima poesia che in verità giaceva nascosta nel suo cassetto da più settimane. La lettura de “La fine del Mondo” ha coinvolto l’intera giuria che all’unanimità il 17 dicembre ha decretato vincitrice la giovane leccese che attualmente frequenta il Liceo Classico e Museale Giuseppe Palmieri diretto dalla prof.ssa Loredana Di Cuonzo. L’attività formativa in etica spirituale e di conoscenza che questo Liceo riesce a realizzare di certo ha plasmato anche la virtuale sensibilità di Alessandra Abruzzo poiché in discordanza con i suoi anni ha dimostrato invece una profonda attenzione ad una globalizzazione eternamente alla ricerca di un proprio destino limite possibilmente di pace e bontà.
Commuove dunque la lettura di questi versi,incisivi e coinvolgenti, per l’atmosfera avvolgente che sviluppa e che poi si insinua nell’anima del lettore condizionandolo ad un lungo processo di meditazione e di partecipazione anche perché si evidenzia l’indice di una generazione che va a configurare, se mai ce ne fosse bisogno, una umanità futura ormai dietro l’angolo:
La Fine del Mondo
Nella notte dei venti / ci saranno tanti cambiamenti. / Tutto tornerà come in principio. / L’azzurro del cielo si mischierà / con quello del mare. / Quando il cuore cesserà di battere / basterà donare un respiro per vivere ancora. / Non si riconosceranno più le stelle dalle conchiglie. / Si susseguiranno tante notti buie / quanti sono i peccati degli uomini. / L’attimo fuggente sarà eterno. / Si andrà a dormire con un concerto della natura. / Il giorno durerà trentasei ore / e si avrà tempo anche per piangere. / Nelle stazioni e nei musei / non ci saranno più bombe, / ma solo cibo per gli affamati, / vestiti per i poveri / e coccole per gli orfani. / Le galere si svuoteranno, / perché l’uomo si convertirà alla bontà / e il mare si riempirà di gente gioiosa / e non più di corpi morenti.
Michele Dodde