HomePoliticaPIANO DI RIORDINO: 8 MESI PER NON CONOSCERE DATI VITALI PER LA SANITÀ . QUESTA E’ LA VERA VIOLENZA!

PIANO DI RIORDINO: 8 MESI PER NON CONOSCERE DATI VITALI PER LA SANITÀ . QUESTA E’ LA VERA VIOLENZA!

PIANO DI RIORDINO: 8 MESI PER NON CONOSCERE DATI VITALI PER LA SANITÀ . QUESTA E’ LA VERA VIOLENZA!

IGNAZIO ZULLO 14

Dichiarazione del presidente del gruppo regionale di Direzione Italia, Ignazio Zullo, a termine della Commissione che ha visto presente il presidente Emiliano

E’ vergognoso, e violenza sul mio ruolo di consigliere di opposizione e sulle prerogative di un gruppo politico che rappresento, attendere otto mesi per conoscere quello che non è scritto nel Piano di Riordino Ospedaliero, ovvero, qual è  l’impatto economico-finanziario dello stesso, per poi arrivare in Commissione  e sentire il presidente e assessore regionale alla Sanità, Michele Emiliano parlare di tutto tranne che rispondere alle domande per le quali era stata chiesta l’audizione.

Domande, infondo, semplici: il Piano ospedaliero quanto assorbe di risorse in termini percentuali del fondo sanitario regionale? E, secondo le previsioni, ogni ospedale rispetta il rapporto costi-ricavi rispetto ai requisiti che prevedono che vi sia un divario non superiore al 10% o a un indebitamento superiore ai 10 milioni di euro per evitare che si vada in piano di rientro?

Domande non strumentali né tanto meno campate in aria, ma vitali per la nostra sanità! La spesa ospedaliera deve assorbire il 45% massimo del Fondo sanitario regionale affinché ci siano risorse a disposizione della prevenzione (6%) e della medicina territoriale (per il restante), se queste percentuali non sono rispettate e se dovessimo spendere molto di più per l’assistenza ospedaliera è ovvio, come avviene, che sarà penalizzata la prevenzione e la medicina territoriale. Allo stesso tempo se i parametri di gestione degli ospedali non sono rispettati ciascuna struttura rischia di andare  in piano di rientro con divieti di assunzioni e limitazioni negli acquisiti e negli investimenti. Immaginare una Puglia che con un Piano Ospedaliero porti un ospedale (ad esempio il Policlinico di Bari) in un piano di rientro o immaginare una Puglia che non spende quanto si deve per la prevenzione e per la medicina territoriale è una preoccupazione legittima del gruppo che rappresento.

La vera violenza – che Emiliano pensa gli sia stata fatta nell’interromperlo mentre parlava dell’universo mondo tranne che delle cifre per le quali era stato chiamato da me in audizione  –  la compie chi governa una Regione con l’arroganza di non dover dar a conto un gruppo politico del Consiglio e conseguentemente ai cittadini che rappresenta.

Infine, il presidente della Commissione, Fabiano Amati, sempre solerte a fiancheggiare il presidente Emiliano e ad impedire che un rappresentante  di un gruppo ( di opposizione ovviamente), che aveva  fatto richiesta otto mesi, fa potesse finalmente conoscere informazioni vitali per la sopravvivenza del sistema e per una sanità efficiente.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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