PIANO DI RIORDINO: Emiliano, incassi la sonora batosta, e approfitti per riscriverlo nell’interesse dei pugliesi
Dichiarazione del gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola)
La democrazia postuma genera sempre distorsioni.
Il Piano di Riordino Ospedaliero – preconfezionato dal presidente Emiliano con pochi intimi; redatto in modo ragionieristico e a priori senza ascoltare i territori; la presunzione di dargli una parvenza di “partecipazione” portandolo in Commissione senza far votare gli emendamenti – è stato sonoramente rispedito al mittente. Con l’aggravante di aprire anche una crisi politica all’interno della maggioranza. Noi a Sinistra ha votato contro. Mentre alcuni esponenti della stessa non hanno neppure partecipato al voto. Risultato finale: 5 a 5.
Già ieri, all’apertura dei lavori, come Conservatori e Riformisti avevamo deciso di non partecipare alla Fiera degli Emendamenti di un Governo, Emiliano-Gorgoni, che recitava la parte di chi da un orecchio faceva finta di ascoltare e con la mano non modificava neppure un numero. O meglio a qualche cambiamento abbiamo assistito a seconda del “peso politico” in maggioranza del proponente. Contentini per zittire qualche malpancista, ma evidentemente erano in tanti ad avere problemi di pancia. E così ci siamo ritrovati di fronte a una coalizione di centrosinistra che non ha fatto suo e difeso il Piano di Riordino e che in modo campanilistico si è accontentata di qualche briciola territoriale per poi mandare al macero il Documento nel complesso.
Ora ci auguriamo che il presidente Emiliano, incassata la sonora batosta, cambi rotta e non prosegua nell’iter di andare alla conta in Consiglio regionale sfidando parti della sua maggioranza. La Salute è una cosa seria, che non può essere palcoscenico di vendette politiche e partitiche.
Questa è l’occasione di rivedere il tutto, proprio nell’ottica che il Piano non può essere emendato, ma va riscritto completamente. E’ l’occasione perché vengano fatte quelle analisi demografiche ed epidemiologiche, quelle valutazioni strutturali e tecnologiche, così come quelle di sostenibilità economica. La Sanità pugliese per l’ennesima volta si armerà di pazienza, facendo slittare di qualche mese l’approvazione, ma alla fine avremo, tutti insieme, contribuito a renderla migliore. Questa volta per davvero.