NUOVO POST DEL SINDACO SALVEMINI SUGLI ASSEMBRAMENTI REGISTRATI NEGLI ULTIMI GIORNI
“Domani in Prefettura valuteremo eventuali provvedimenti da assumere per gestire gli affollamenti che si stanno determinando nelle aree urbane dopo l’ordinanza del Ministero della Salute che ha classificato la Puglia come area gialla”, con queste parole il Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ritorna sulla questione assembramenti che si sono registrati nel capoluogo, soprattutto nella giornata di ieri. Il suo pensiero affidato, ancora una volta, alla pagina del suo profilo Facebook.
“Come ho già spiegato – prosegue il primo cittadino – la condivisa preoccupazioni su comportamenti che possono innescare una circolazione del virus si accompagna alla consapevolezza della difficile individuazione degli strumenti più efficaci da adottare.
Mi spiego.
Come sindaco non ho poteri per dichiarare Lecce area arancione.
Come sindaco non posso limitare la libera circolazione delle persone, in entrata ed in uscita dalla città.
Come sindaco non posso sanzionare comportamenti che nel DPCM non sono espressamente vietati, ma solo fortemente raccomandati.
Ricordo infatti che ‘è fortemente raccomandato non spostarsi salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire servizi non sospesi’.
Questo significa – in altre parole – che posso uscire da casa, a piedi o in auto, motivando lo spostamento con la necessità di acquisti in tutte gli esercizi commerciali autorizzati a rimanere aperti.
Questa precisazione chiarisce perché è complicato garantire risultati efficaci attraverso un’ordinanza che – come consente il DPCM – dispone la chiusura ‘di strade e piazze dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private’.
Faccio un esempio: pur chiudendo via Trinchese, o la Galleria Mazzini, o Corso Vittorio Emanuele – come qualcuno suggerisce – deve comunque garantirsi passaggio a chi deve rientrare a casa o fare acquisti. È facile comprendere che trattandosi di punti della città a fortissima vocazione commerciale la riduzione del traffico pedonale non sia garantita”.
Come spiega Salvemini, quindi, non è possibile, per esempio, impedire l’accesso nelle principali strade del centro, in quando, insistendo lì la stragrande maggioranza dei negozi, bisognerebbe, comunque, consentire l’entrata alle persone per dare loro la possibilità di effettuare gli acquisti.
“Sono pronto a raccogliere tutti i suggerimenti utili che tengano conto di queste precisazioni.
Tenendo conto che avere attività commerciali aperte risponde anch’esso ad un principio di interesse generale, legato al contenimento di un’emergenza economica e sociale”.
Discorso simile riguardo alle forze di polizia, che sì possono elevare sanzioni, ma solo se sprovvisti di dispositivi di protezione individuale e nel caso si creassero assembramenti non legati agli acquisti.
“Avere più forze di polizia per strada è certamente un deterrente importante.
Ma salvo che si sia senza mascherina, o in gruppo procurando assembramenti senza motivazioni legate allo shopping non ci sono i presupposti per applicare sanzioni quando ci si trova in area gialla.
Questo mio messaggio vuole essere un contributo alla comprensione della situazione. Che è più complicata da gestire di quanto si creda. Per questo la responsabilità individuale resta la misura più efficace.
Domani in ogni caso vi aggiornerò su esito della riunione in Prefettura.
Andiamo avanti, uniti”.