PROGETTO “TEATRI A SUD” DI ASTRÀGALI TEATRO TRA CAVALLINO E SAN CESARIO DI LECCE
Da sabato 12 agosto a sabato 9 settembre tra la Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce e il Museo Didattico Archeologico di Cavallino riprendono gli appuntamenti di Teatri a Sud, progetto ideato e promosso da Astràgali Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Puglia, in collaborazione con l’Università del Salento e le amministrazioni comunali di Lecce, Cavallino e San Cesario di Lecce. Teatri a Sud è ascolto e confronto tra esperienze diverse, accomunate dalla necessità di una nuova traiettoria. Teatri, forme della scrittura, paesaggi sonori che nutrono la comunità, la sua trasformazione, i desideri e i sogni. Il sud dei teatri, reinventa la comunità, ne dà forma e sostanza.
Tra gli ospiti di questa rassegna estiva Paolo Panaro e la Compagnia Diaghilev, Iolanda Schioppi di Gabbianella Club, Mana Chuma Teatro, Therasia Teatro – il garage delle Arti. Teatri a sud accoglierà poi una tre giorni interamente dedicata al teatro in lingua salentina e la terza edizione della Summer School Filosofica a cura di Kaiak. A Philosophical Journey e Astràgali Teatro.
La compagnia salentina proporrà anche il recital “La rosa bianca”, l’ormai consueto appuntamento con La notte dei poeti, dedicata a Dante Alighieri, e l’inedita performance multidisciplinare “Circus on Guisnes”, che vedrà incrociarsi le opere di John Cage, una delle personalità musicali più rilevanti e significative del Novecento, e dello scrittore salentino Antonio Verri.
Info, programma e prenotazioni 3892105991 teatro@astragali.org – www.astragali.it.
Si parte sabato 12 agosto (ore 21 – ingresso 5 euro) nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce (ingresso da via Ferrovia 73) con lo spettacolo “Racconti – vite segrete di animali” della Compagnia Diaghilev scritto, diretto e interpretato da Paolo Panaro. Il lavoro nasce dal desiderio di proporre materiali letterari sparsi e meno conosciuti di epoche diverse. Tra i vari autori affrontati, Panaro si sofferma, in modo particolare, su Aldo Palazzeschi. Dallo studio e rielaborazione di opere disparate, nasce un’irriverente parodia dei bestiari medievali e, nel presentare allo spettatore il carattere e la morfologia di alcuni animali, il racconto finisce per descrivere la condizione umana. Le brevi storie sui più esilaranti difetti dell’uomo e le favole sulle bestie trovano spazio in uno spettacolo ideato sul modello di teatro di narrazione. La ricerca linguistica e la capacità di stupire il pubblico attraverso il fascino della parola e il gesto espressivo, ricreano grazie alle ispirazioni fatte da Esopo fino a Palazzeschi e altri scrittori contemporanei, il rito dell’ascolto infantile e il diritto al divertimento: ironia e sarcasmo traboccano da ogni parola. Lo spettacolo vuole rivendicare l’assoluta finalità morale e poetica della malizia e della furberia in teatro. L’arguzia, il ridere con cattiveria, senza pietà, usando la più assoluta crudeltà sono i mezzi usati per smascherare e condannare le ipocrisie e le falsità di una società che spesso deve fare i conti con un ingessato, conformista e sconfortante perbenismo.