Proposta di revisione della PAC, Cia Puglia: “Primi segnali positivi”
La Commissione europea ha avanzato una proposta di modifica per dare risposte agli agricoltori
Gennaro Sicolo: “La proposta va incontro alle numerose richieste e sollecitazioni fatte da CIA”
CIA Agricoltori Italiani di Puglia esprime soddisfazione per la proposta di revisione della PAC, la Politica agricola comune. La Commissione europea ha avanzato una proposta di modifica per alcune disposizioni, con l’obiettivo di semplificare le procedure e fornire più flessibilità agli agricoltori.
“Arrivano i primi segnali di apertura alle numerose richieste e sollecitazioni fatte da CIA al fine di ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori – commenta il presidente regionale e vicepresidente nazionale CIA Gennaro Sicolo –. In particolare, la Commissione propone una revisione selettiva di alcune di queste condizionalità all’interno del regolamento sui piani strategici della PAC. Riteniamo che si stia andando nella direzione giusta. Ci auguriamo che tutte le nostre istanze vengano recepite prima della fine della legislatura”.
Il riesame riguarda gli elementi non produttivi (BCAA 8). Si chiede agli agricoltori europei di preservare gli elementi caratteristici del paesaggio presenti nei loro terreni, abrogando però l’obbligo di destinare una porzione dei seminativi a superfici non produttive, come i terreni a riposo.
La rotazione delle colture (BCAA 7) permetterà agli agricoltori dell’Unione europea di adempiere al requisito optando per la rotazione o la diversificazione delle colture, in base alle condizioni specifiche che devono affrontare e alla scelta dei loro paesi di includere l’opzione della diversificazione nei loro piani strategici della PAC.
La copertura del suolo durante i periodi sensibili (BCAA 6) concede agli Stati membri maggiore libertà nel definire i periodi sensibili e le pratiche ammesse per soddisfare questo requisito, tenendo conto delle condizioni nazionali e regionali e dell’aumento della variabilità meteorologica.
Oltre a queste modifiche, nella proposta di revisione della PAC la Commissione suggerisce che gli Stati membri possano concedere esenzioni per certi tipi di colture, suoli o sistemi agricoli dai requisiti di lavorazione del suolo, copertura del suolo e rotazione/diversificazione delle colture (rispettivamente GAECS 5, 6, 7). Saranno possibili anche deroghe mirate per consentire l’aratura per il ripristino dei prati permanenti nei siti Natura 2000 danneggiati da predatori o specie invasive (BCAA 9). Queste esenzioni potrebbero essere applicate per l’intera durata della PAC nei piani strategici e dovrebbero essere limitate in termini di superficie, applicate solo dove strettamente necessarie.
In situazioni di condizioni meteorologiche avverse che impediscono agli agricoltori di operare efficacemente e rispettare i requisiti BCAA, gli Stati membri potranno introdurre deroghe temporanee, che comunque dovrebbero essere limitate nel tempo e rivolte esclusivamente ai beneficiari interessati.
Inoltre, gli Stati membri dovranno aggiornare i piani strategici della PAC entro il 31 dicembre 2025 se specifiche normative ambientali e climatiche dell’UE (ad esempio, relative alla conservazione degli uccelli selvatici e degli habitat naturali di flora e fauna e alla protezione delle acque) verranno modificate. Uno degli obiettivi centrali della PAC concerne il potenziamento della posizione degli agricoltori nella filiera alimentare. Nonostante esistano già diverse misure a livello europeo per garantire una maggiore equità e proteggere gli agricoltori dalle pratiche commerciali sleali e sebbene il grado di fiducia e cooperazione tra gli attori della catena sia in aumento, la piena attuazione e applicazione degli strumenti politici disponibili richiede tempo e un maggiore sforzo.
Per correggere gli squilibri nella catena preservando al contempo il principio fondamentale dell’orientamento al mercato, la Commissione ha proposto di migliorare l’attuale quadro giuridico stabilito dal regolamento recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (OCM). Si tratta di rafforzare le norme applicabili ai contratti che gli agricoltori sottoscrivono con gli acquirenti dell’industria alimentare o del commercio al dettaglio e le organizzazioni di produttori.