PUGLIA. Tra rimpastini di Emiliano, due candidati alle comunali e questioni immorali, Decaro non si pronuncia
“Fino a quando Bari e la Puglia non si libereranno definitivamente del sistema Decaro-Emiliano, che tanti danni ha prodotto in questi anni, le cose non cambieranno mai. Lo confermano, una volta di più, le scelte che la Regione si appresta a fare, e neppure velocemente, per i direttori dei dipartimenti, dove lo schema sarà sempre quello del rimpastino usato per la Giunta. Poche variazioni e tutte funzionali agli interessi di bottega del Governatore. Con ben 194 candidati e requisiti talmente generici da poter ignorare qualsiasi merito. Tutto questo mentre la “questione immorale” sta dilagando nel Pd e le spaccature, plasticamente evidenziate da due candidati della sinistra in corsa per il Comune di Bari, sono sempre più insanabili. E Decaro, intanto, non si pronuncia. Sembra che appartenga a un altro partito, quasi come se non avesse fatto parte per decenni di quel sistema di potere. Vive su Marte? Tra una lacrimuccia e una prova attoriale, ci faccia sapere cosa ne pensa di tutto il marcio che giorno dopo giorno sta emergendo, di tutta la tela di amici degli amici, non sempre presentabili, che imperversava in Regione ma anche nella sua amministrazione. Un intreccio del quale certamente non si è accorto in questi lunghissimi anni. Lui non c’era. E se c’era, dormiva. Con Emiliano pronto a vegliare su di lui. E a chiedere che gli si desse protezione. Anche, se necessario, con l’aiuto dei familiari del boss. Tutte cose per le quali bisognerebbe provare vergogna e scusarsi con i baresi. Ingannati per troppo tempo da questi affabulatori senza scrupoli e da quelli che alla loro tavola, spesso imbandita ai danni delle persone oneste, si sono seduti”.
Lo dichiara il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia.