HomeCronaca e Attualità“QUALE OLIO SARÀ SULLE NOSTRE TAVOLE?” L’INVITO DI COPAGRI

“QUALE OLIO SARÀ SULLE NOSTRE TAVOLE?” L’INVITO DI COPAGRI

“QUALE OLIO SARÀ SULLE NOSTRE TAVOLE?” L’INVITO DI COPAGRI

ALBERO ULIVO

La nuova campagna olivicola è alle porte e il mondo agricolo inizia a fare previsioni riguardo all’andamento di quella che si prefigura come un’annata particolare dal punto di vista del raccolto e della produzione di olio di oliva nel Salento.

Tenuto in considerazione il fatto che non si può prescindere dal fare i conti con due fattori la cui incidenza appare di non poco rilievo – se, da una parte, ci si trova in quello che fisiologicamente è il cosiddetto “anno di scarica”, in cui la pianta riposa per alternanza a seguito dell’ottima e abbondante produzione dell’anno precedente, d’altro canto è innegabile che una drastica riduzione nella produzione è dovuta ai disseccamenti diffusi nel territorio, dovuti alla diffusione di Xylella e Co.Di.R.O, che hanno ridotto in sofferenza le piante – abbiamo chiesto un parere al Presidente Provinciale di COPAGRI, Fabio Ingrosso.

“Il problema incide in maniera considerevole sull’economia locale” – spiega Ingrosso –  fabio ingrosso  “creando evidenti difficoltà a produttori e aziende. Le olive che scarseggiano sugli alberi destano la preoccupazione da parte dei frantoi e dell’intero indotto, che subisce un duro colpo anche dal punto di vista occupazionale”.

Affermazione che si presta a considerazioni ampie, specie nella misura in cui a partire dal danno diretto all’economia agricolo-rurale, la crisi occupazionale derivante creerà anche disagio sociale per quelle famiglie che di agricoltura ci vivono.

A ciò si aggiunga che la grande preoccupazione di COPAGRI è sintetizzata nel quesito: “Cosa arriverà sulle tavole dei consumatori? Quale olio?”. Andando a diminuire la produzione per carenza di materia prima, Ingrosso chiede:“Quale olio sarà sulle nostre tavole? Olio italiano o proveniente da altri Paesi che manifestano grandi produzioni? La Spagna prevede una crescita di produzione del 9%; la Turchia, dal canto suo, potrebbe superare le 170000 tonnellate, con un aumento del 17%. Di fronte a una produzione pugliese notevolmente ridimensionata, avremo di certo ingenti quantitativi di olio provenienti da altri Paesi”.

Uno scenario che contribuisce a far crescere le preoccupazioni nell’ambito di un settore che da tempo è alla ribalta delle cronache. Di questo è perfettamente consapevole Ingrosso, il quale, preoccupato, continua: “Bisogna provvedere quanto prima a trovare soluzioni adeguate. Il nostro parco olivicolo è gravemente compromesso; deve essere tutelato a tutti i costi sia per l’economia che per il benessere generale del nostro territorio”.

BOTTIGLIA D'OLIO

Spontaneo chiedere quali possano essere le soluzioni e le proposte concrete.

“Le soluzioni ci possono essere! Un DDL regionale è in discussione in questi giorni”.

Il disegno di legge regionale cui egli si riferisce è il n. 147 del 04.08.2016 “Gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa nel territorio della Regione Puglia”, del quale si è discusso ieri pomeriggio, 3 ottobre, durante l’audizione convocata dal presidente della quarta Commissione Consiliare della Regione Puglia, Donato Pentassuglia.

Ingrosso precisa che: “La IV commissione ha ascoltato Associazioni di Categoria ed Enti di Ricerca al fine di recepire ogni possibile proposta volta a fornire soluzioni. COPAGRI, attivamente partecipe in sede di audizione, presenterà nei prossimi giorni un documento attraverso cui saranno prospettate soluzioni per il breve periodo”.

In attesa della pubblicazione di tale documento, sembra doveroso un appello alla sensibilità dei consumatori, affinché in un momento così difficile per l’economia olivicola, prevalga la ratio e si prediliga la qualità rispetto il buon prezzo, nella ferma convinzione che ne va della salute e del benessere personale.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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