REGIONALI PUGLIA 2020: CAROPPO CONTRARIO ALLA CANDIDATURA DI ALTIERI A PRESIDENTE
La “nomina” di Altieri quale proposta della Lega per contrastare Emiliano alle prossime “Regionali” è stato un macigno scagliato nelle acque del centrodestra ed ha suscitato subito delle reazioni che minano l’unità di intenti tra FI, Lega e FdI.
L’europarlamentare salentino Andrea Caroppo denuncia subito “gli accordi sono saltati” e “la scelta Altieri non è quella giusta” con un suo comunicato di dissenso.
«Nella riunione di venerdì scorso, 15 maggio, a Bari abbiamo avuto un confronto, in alcuni momenti, anche duro, sia sull’organizzazione del partito – che io, insieme a molti amministratori e dirigenti della Lega non condividiamo – sia sulla modalità di individuazione della candidatura per le prossime elezioni regionali. Al termine si era convenuto di non rilasciare dichiarazioni né comunicati ufficiali in ordine all’incontro, né tanto meno un’indicazione di candidato presidente. Per questo mi trovo obbligato, mio malgrado, a intervenire pubblicamente, dando voce a tutti coloro i quali – e sono tanti – non trovano corretto l’agire di un gruppo dirigente che non rispecchia la reale composizione della Lega sul territorio, anche per come emersa nel corso dell’ultima tornata elettorale di un anno fa.
Se la Lega davvero vuole scegliere un candidato presidente da proporre alla coalizione ed in grado di vincere, deve cambiare metodo e sceglierlo basandosi su criteri opposti a quelli richiamati nella nota stampa del commissario regionale. Un candidato vincente deve essere riconoscibile, autorevole, e deve avere reale radicamento territoriale e consenso personale, altrimenti – come ci ha ricordato Salvini nella sua ultima presenza in Puglia – deve essere espressione della società civile. Nel caso di Altieri mancano tutte queste caratteristiche.
Se, invece, il gioco di qualcuno è quello di provare a favorire Emiliano spaccando il centrodestra con l’indicazione di una candidatura totalmente inadeguata, dobbiamo avere la forza ed il coraggio di denunciarlo pubblicamente perché non vogliamo essere complici».