RESIDENZA PER ANZIANI, “DOPO DI NOI” E PUNTO NASCITA ALL’EX GERONTOCOMIO
L’immobile va all’impresa De Nuzzo. Risorse per 1 milione e 630 mila euro in opere pubbliche
L’impresa Ing. De Nuzzo & Costruzioni s.r.l. di Lecce si è aggiudicato la gara per l’acquisto dell’ex gerontocomio di zona 167 per 1 milione 630 mila euro, da corrispondere all’amministrazione comunale tramite la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche. Il dirigente dell’Area Funzionale n. 2 Gabriele Falco ha formalizzato l’affidamento provvisorio al soggetto privato a seguito dell’espletamento della gara. La novità era stata già annunciata lo scorso sabato dal sindaco Pippi Mellone nel corso del suo comizio in piazza della Repubblica in occasione del secondo “compleanno” dell’amministrazione. Secondo la proposta progettuale l’immobile sarà destinato a residenza protetta per anziani (destinata ad accogliere temporaneamente o permanentemente persone non autosufficienti, anziani e non, con patologie fisiche, psichiche, sensoriali non curabili a domicilio), ad un nucleo “Dopo di noi” (destinato a persone con disabilità a cui vengono a mancare le persone in grado di accudirle) e ad un punto nascita.
In particolare, il piano terra ospiterà il “Dopo di noi”, con otto camere di degenza (ciascuna con bagno riservato) per un totale di dieci posti letto, una sala soggiorno per attività varie, uffici amministrativi, sale per attività comuni. Al primo piano ci saranno due nuclei di degenza, uno con otto camere e venti posti letto e uno con sei camere e dodici posti letto, spazi di soggiorno comune, infermeria, cucinino. Ad un’ala del secondo piano ci sarà un altro nucleo di degenza con diciannove posti letto, cucinino, lavanderia, spazio per attività ricreative e culturali, mentre all’altra ala sorgerà un punto nascita con sei camere di degenza (con bagno riservato) per un totale di otto posti letto, una sala soggiorno, una reception, ambulatori medici, una sala incubatrice, una nursery, una infermeria, due sale travaglio e una sala operatoria. Oltre ad interventi di tipo funzionale, la ristrutturazione comporterà ovviamente la realizzazione dell’impianto idrico, antincendio, riscaldamento e raffreddamento. Il progetto prevede anche una serie di interventi nelle aree intorno all’immobile e quindi la realizzazione di accessi carrabili, vialetti pedonali, aiuole, spazi verdi.
Si tratta di una novità molto significativa nella storia di un edificio nel quale dopo il 1998 (data di “fine lavori”) non è mai stata avviata l’attività per la quale è sorto, cioè quella di complesso ricettivo per anziani non autosufficienti. Anzi, nel tempo ha subìto un processo di deterioramento sia delle strutture che degli elementi interni già realizzati (impianti, tramezzature, vetrate, pavimenti, intonaci), in parte anche a causa di frequenti atti vandalici e di saccheggio. L’edificio, strutturalmente definito nelle sue parti, ma abbandonato e fatiscente, ha una superficie complessiva di oltre 1800 metri, consta di tre livelli fuori terra e per una parte anche di un livello seminterrato.
“Siamo tutti cresciuti – ricorda il sindaco Pippi Mellone – con la “compagnia” del gerontocomio, altro simbolo dell’incapacità di due generazioni di classi dirigenti. Un’altra assidua presenza dei programmi elettorali degli ultimi venti anni che riusciamo a cancellare, visto che sulle ceneri dell’inconcludenza e del menefreghismo di chi ci ha preceduti, faremo nascere finalmente una residenza per anziani, il nucleo dedicato all’assistenza di persone disabili e un punto nascita. Di quest’ultimo, in particolare, sono orgogliosissimo, perché restituiamo ai neretini la possibilità di tornare a nascere a Nardò e di vedere di nuovo quel bellissimo “F842” sul nostro codice fiscale”.
“Al di là dei pur importantissimi aspetti simbolici – aggiunge l’assessore al Welfare Maria Grazia Sodero – va sottolineato che l’aumento della popolazione in fascia di età avanzata a Nardò e su tutto il territorio nazionale, ha reso cruciale l’esigenza di incrementare l’offerta di strutture di assistenza per anziani, anche in considerazione del fatto che numerosi utenti delle strutture site in comuni limitrofi provengono dalla nostra città. Questa è una risposta concreta, così come quella del nucleo “Dopo di noi” per disabili a cui viene a mancare il fondamentale supporto dei propri cari e per quella del punto nascita che, lo dico da cittadina e da mamma, è una prospettiva che ci riempie il cuore”.