HomePolitica“RISTRUTTURARE PER CRESCERE. RIQUALIFICARE GLI EDIFICI ABBANDONATI PER EVITARE NUOVE CEMENTIFICAZIONI”

“RISTRUTTURARE PER CRESCERE. RIQUALIFICARE GLI EDIFICI ABBANDONATI PER EVITARE NUOVE CEMENTIFICAZIONI”

“RISTRUTTURARE PER CRESCERE. RIQUALIFICARE GLI EDIFICI ABBANDONATI PER EVITARE NUOVE CEMENTIFICAZIONI”

Foto Mauro Giliberti - Marine leccesi

Rilanciare l’edilizia vuol dire salvare aziende in crisi, creare posti di lavoro, affidare lo sviluppo ed il ripristino del decoro urbano ai tecnici della città.

Lecce presenta un’ampia fascia urbana costituita da quartieri adiacenti all’area storica che necessitano di importanti interventi di riqualificazione; penso, ad esempio, ai quartieri San Pio, Santa Rosa, Casermette, Leuca ed altre aree limitrofe.

La seconda grande risorsa inespressa è rappresentata da borghi e periferie, sui quali potremo intervenire grazie ai diciotto milioni di euro finanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sul bando “Città RuraLE” redatto dai tecnici comunali ed incentrato sulle potenzialità delle aree rurali urbanizzate.

Ultimo anello di questa visione per cerchi concentrici di Lecce è rappresentato dalle marine e dai confini con i comuni dell’hinterland. Per questi ultimi pensiamo ad una omogeneità territoriale ed amministrativa, a partire dai trasporti pubblici che attualmente si fermano ai confini del perimetro urbano.

Per le marine, invece, pensiamo ad una enorme operazione di riqualificazione delle aree abitate, affinché possano diventare i quartieri più belli della città, anche esercitando ogni forma di pressione sulla Regione Puglia per accelerare il completamento delle opere di urbanizzazione primaria come fogna ed acquedotto che, procedendo troppo a rilento, condizionano negativamente il turismo.

In questo contesto urbano ritengo centrale la ristrutturazione e la riqualificazione del cemento esistente mediante il cosiddetto retrofit urbano, approccio culturale distante dall’ipotesi di nuove cementificazioni.

Proporremo alla Regione Puglia, in un’ottica sociale di recupero, l’acquisto di immobili abbandonati e confiscati, finalizzato all’edilizia residenziale popolare e convenzionata: una famiglia in difficoltà per ogni via innesca meccanismi di solidarietà orizzontali e patti di cittadinanza; i blocchi di case popolari appartengono ad una visione superata.

Per agevolare questo percorso, l’Amministrazione Comunale può incentivare comportamenti virtuosi basati sulla defiscalizzazione dei tributi locali e su una sinergia con gli ordini professionali, per costruire un’idea di città omogenea, perfetta sintesi tra creatività, colore, arredo urbano, verde pubblico, social housing, illuminazione artistica e non solo. Un centro urbano che includa l’accessibilità per tutte le forme di disabilità, la ciclabilità di ogni spazio urbano possibile, la mobilità sostenibile, l’efficientamento energetico e il rispetto della tipicità dei luoghi.

Nel centro storico, ad esempio, in presenza di un vulnus normativo, il Sindaco deve trovare gli strumenti per agevolare le botteghe e scoraggiare le attività come kebab, internet point e simili. Purtroppo la Normativa Quadro non prevede una differenziazione merceologica fra le degustazioni di prodotti a km zero e le suddette categorie: è per questo che ragioneremo sulla versione definitiva del P.U.G., sull’applicazione stringente della normativa nazionale sui volumi per un maggiore equilibrio, misurando l’inquinamento acustico con le nuove tecnologie in collegamento con la sala operativa della Polizia Municipale, discutendo in maniera partecipata il regolamento di igiene, incentivando i privati a locare privilegiando la qualità del conduttore.

Creeremo uno sportello – front office per i meno abbienti in sinergia con il Collegio dei Geometri e dei nostri dipendenti pubblici.

Controlleremo, d’intesa con gli Ordini professionali, la qualità degli interventi sul manto stradale, creando una struttura tecnica ad hoc che veda protagonisti i “geometri di quartiere”, anche per aiutare professionisti che soffrono la crisi (come evidenziato nel convegno sulle Professioni da me organizzato) coinvolgendo soprattutto giovani professionisti e che ha visto anche lo stesso Collegio dei Geometri sposare quest’idea.

Applicheremo in maniera seria le normative ANAC per l’affidamento di incarichi. La parola chiave è rotazione: un solo incarico con un massimo di 20.000 euro all’anno per professionista, come già previsto dal regolamento. Per l’affidamento attiveremo immediatamente una convenzione con il Collegio e la Cassa Geometri, sfruttando il Fondo rotativo.

Inoltre miglioreremo e semplificheremo l’informatizzazione del sistema urbanistico e della trasmissione telematica. Il mio programma elettorale, infine, prevede il coinvolgimento dei privati per l’affidamento delle aree comunali F35 e per la riqualificazione degli impianti sportivi esistenti e degradati.

Mauro Giliberti

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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