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IL SALENTO DALLA PREISTORIA ALLA MODERNITÀ

IL SALENTO DALLA PREISTORIA ALLA MODERNITÀ

UNA GITA A SAN PIETRO IN LAMA

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San Pietro in Lama ha un feudo territoriale di circa otto chilometri ed è situato nella zona mediana della penisola salentina a pochi chilometri (7 ca) da Lecce di cui forma, con altri Centri vicini una sorta di corona del capoluogo; dista dal mare , l’Adriatico, circa venti chilometri. È  caratterizzato da una morfologia pianeggiante e risulta compreso tra i 33 e i 50 metri sul livello del mare. San Pietro è situato nella Valle della Cupa, ovvero in quella porzione di pianura, intorno al capoluogo leccese, caratterizzata da una vasta area di depressione naturale del terreno. Un tempo era attraversato dalla SS101 Lecce/Gallipoli che collega il capoluogo alla Città Bella e che divide l’abitato sanpietrano con il centro urbano di Lequile.

Il nome riflette la venerazione verso il santo patrono del paese. La specifica si riferisce al termine Lama, ossia “terreno avvallato”.

A pochi chilometri sulla strada che porta a Lecce, in località Rugge si trovano i resti di un antico centro di epoca messapica e romana identificato con la città di Rudiae, patria del poeta latino Quinto Ennio.

Il nucleo abitato di San Pietro sorge lungo il tracciato di antiche strade che collegavano Lecce con Copertino e la città di Rudiae con il mare di Porto Cesareo (Portus Sasinae) epoca in cui furono costruite masserie, ville e “casini” per villeggiare.

L’esistenza del Casale di San Pietro è provata dai documenti relativi ad una concessione del 1134 da parte del normanno Goffredo il Guiscardo, conte di Lecce, alla Chiesa di Lecce, ma può anche darsi che le origini risalgano al tempo della dominazione bizantina nel Salento, ad opera dei monaci basiliani, scampati alle persecuzioni in Oriente, sui resti di epoca romana e preromana. In ogni caso, la Mensa Vescovile di Lecce ne conservò il feudo fino alla data di eversione della feudalità. Nel XV secolo, il paese era costituito da sole 38 famiglie, concentrate in un’unica via, l’attuale via XX Settembre, intorno alla chiesa di Sant’Antonio. La maggior parte degli abitanti dell’epoca erano contadini e artigiani, questi ultimi in prevalenza cutumari, cioè lavoratori di creta.

La leggenda racconta che le origini di San Pietro in Lama risalirebbero al 43 d.C., anno in cui l’apostolo Pietro, sbarcò a Porto Badisco per poi raggiungere Roma, durante il suo viaggio fece un cambiamento di direzione e si fermò in questa zona paludosa, denominata “lama” nel gergo del posto, al solo scopo di evitare il passaggio dalla pagana Lecce. San Pietro sostò nella valle della Cupa per riposarsi, e per dissetarsi attinse acqua da un pozzo realmente esistito, denominato Pozzo vecchio.

Il Casale divenne famoso per la sua manifattura degli “imbrici”, delle tegole di coccio esportate in tutta la Terra d’Otranto. San Pietro in Lama fu segnata sulla carta geografica del tempo proprio col toponimo di “San Pietro de l’imbrici” e in un’altra carta del 1500 venne invece definita come San Pietro di “Buli” o di “Busi” per la presenza in questa area della argilla rossa detta appunto ‘bolo’ o per i tanti pozzi presenti intorno al centro urbano.

Nel XVI secolo i sanpietrani divennero un migliaio circa. Oggi San Pietro in Lama conta quasi quattromila abitanti.

Nel XVII e XVIII secolo furono costruite diverse chiese: Santa Croce, Sant’Antonio e San Pasquale Baylon inoltre nel 1715 fu ricostruita la Chiesa Matrice abbattuta nel 1695

In un dipinto tardo-seicentesco, conservato nella chiesa della Croce e raffigurante Santa Irene, alle spalle della santa è riprodotto il centro abitato con la cappella di San Nicola, oggi scomparsa, e la vecchia chiesa matrice non ancora demolita.

Il Comune fa parte del “Movimento Patto dei Sindaci” dal 2011.

Cosa visitare a San Pietro in Lama:

Chiesa di Santa Maria della Croce

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La chiesa di Santa Maria della Croce fu ricostruita nel 1655. Presenta una semplice facciata a capanna, priva di elementi architettonici, inquadrata da due alte paraste. L’interno, ad aula unica, conserva un affresco cinquecentesco raffigurante la Vergine col Bambino posto al centro dell’altare maggiore. Vi si trovano due tele della metà del XVII secolo raffiguranti San Vito e San Michele Arcangelo; oltre ad una tela di fine Seicento raffigurante Santa Irene che protegge anche il casale di San Pietro. Nel 1750, intorno all’edificio, furono realizzati quattro ambienti per l’alloggio dei pellegrini.

Chiesa di Sant’Antonio Abate]

La chiesa di Sant’Antonio Abate è la più antica chiesa di San Pietro in Lama. Fu ricostruita nel 1682 in seguito al danneggiamento subito dall’antica cappella. L’edificio possiede una facciata strutturata su due livelli separati da una cornice marcapiano. L’ordine inferiore, spartito da lesene doriche, accoglie il portale d’ingresso con ai lati due nicchie timpanate. L’ordine superiore presenta lesene ioniche e doriche con finestra rettangolare e nicchie poste in asse con quelle sottostanti. Due volute laterali e un frontone sormontato da una croce concludono la facciata. L’edificio è dotato di un piccolo campanile a vela. L’interno ospita l’altare maggiore dedicato alla Madonna delle Grazie e quello laterale di Sant’Antonio Abate.

Cappella della Madonna del Pozzino

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La cappella della Madonna del Pozzino, intitolata a Santa Maria delle Grazie, risale al XVI secolo e fu restaurata nel 1667. Presenta un semplice prospetto con timpano recante lo stemma del vescovo Giovanni Battista Castromediano (1535/1552). Anche qui, troviamo un piccolo campanile a vela. All’interno c’è un solo altare con la statua della Vergine e alcune tracce degli antichi affreschi risalenti al 1512. Uno di essi fu commissionato da Donna Ricca, una ricca ebrea leccese convertita al cristianesimo. L’edificio fu costruito con funzione di asilo ai pellegrini.

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La cappella fu fatta edificare nel 1864 dall’allora arciprete Raffaele De Masi, nel giardino antistante l’abitazione dell’omonima Famiglia. Di impianto neoclassico, presenta un’unica navata con copertura a volta, artisticamente decorata da motivi floreali realizzati in stucco.

Cappella dell’Immacolata

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Presenta un semplice prospetto a capanna con un piccolo frontone recante l’immagine del volto della Madonna affiancata da motivi floreali. Al di sotto campeggia la scritta “Ave Maria” incisa sui conci. L’interno, con volta a botte, accoglie l’affresco dell’Immacolata. È ubicata in campagna a circa 3 km dal centro abitato.

Curiosità:

Santo patrono del paese è San Pietro Apostolo, celebrato la seconda domenica di luglio

Nel lessico dialettale locale gli abitanti di  San Pietro in Lama sono detti “Stumpacrita”; secondo alcuni il soprannome si riferiva alla indole dei Sanpietrani: poco determinati ed abbastanza incapaci di difendersi.

Ottavia Luciani

redazione.lecceoggi@gmail.com

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