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IL SALENTO DALLA PREISTORIA ALLA MODERNITÀ

IL SALENTO DALLA PREISTORIA ALLA MODERNITÀ

CORSANO E I TRATTURI DELLA VIA DEL SALE

via del sale      CORSANO

Molte volte, quasi per caso, ci accorgiamo che il nostro Salento, pur lontano da tanti posti riconosciuti come ricchi di storia e di tradizioni, non ha nulla da invidiare a nessuno. Una scoperta, almeno per noi, fatta di recente è stata quella di venire a conoscenza che nel feudo di Corsano, meta della nostra gita, esiste un antica via del sale.

Scoperta dovuta ad un trekking, di circa dieci chilometri, organizzato in quel territorio lo scorso febbraio, ormai diventato una tradizione che si ripete ogni anno.

La raccolta del sale è stata un’attività secolare molto importante per gli abitanti di Corsano, e non solo; si è svolta, peraltro, fino agli anni sessanta e avveniva all’interno di apposite vasche, scavate dal mare nelle rocce della scogliera. Il sale, poi veniva trasportato attraverso dei tratturi nell’entroterra.

Il sale è stato un minerale molto importante per i popoli del Mediterraneo, addirittura più dell’oro, conosciuto fin dai primi stanziamenti umani.

Percorrendo questi antichi tratturi dove si snoda l’antica “Via del sale”, si avverte uno strano senso di grande armonia con la natura. Camminando si arriverà alla costa frastagliata e inaccessibile che i mercanti percorrevano scalzi. Si noteranno delle piccole vasche scavate dalle onde e dall’uomo dove si depositava il sale.

Attraversando una stradina tortuosa, apparirà la vista suggestiva della falesia, che scende ripida sulla costa, con un’incantevole panorama a oltre 150 metri sul livello del mare.

CORSANO ESCURSIONI

Le numerose grotte sommerse ed emerse esistenti sono testimonianze archeologiche dal Paleolitico all’età messapica, romana e medioevale mentre, con lo sguardo fisso a Levante, si sorge la torre Specchia Grande, costruita a difesa del territorio fin dal XVI secolo.

Corsano, dista dal capoluogo sessanta km a Sud ed è a dodici dall’estremo lembo d’Italia: Santa Maria di Leuca.

Gli abitanti di Corsano, sono denominati “carcagni tosti” (calcagni induriti), denominazione associata sia all’economia del paese che, in passato molto povera, costringeva i corsanesi a spostarsi nei comuni vicini a piedi per cercare lavoro, sia perché i corsanesi erano abituati a camminare a piedi nudi sugli ispidi scogli della costa durante le scorribande provocate per via del contrabbando del sale, una delle poche fonti di sostentamento per la povera comunità nei primi anni del ‘900.

Cappella_di_San_Bartolo_Corsano

Corsano fu abitato sin da epoche antiche; la presenza romana è testimoniata dal ritrovamento di monete e di tombe presso la zona soprannominata “Pesco”. Per alcuni il paese sarebbe stato fondato dal centurione Curzio che ottenne queste terre come ricompensa per le sue vittoriose campagne di guerra.

L’origine di Corsano risale probabilmente al X secolo d.C. all’epoca della colonizzazione bizantina, quando giunsero nel Salento, dall’Impero Romano d’Oriente, calogeri, soldati ed interi nuclei familiari che occuparono queste terre spopolate dalle incessanti guerre, da pestilenze e da carestie.

A sostegno della tesi dell’origine bizantina del paese subentrano alcuni ritrovamenti di monete dell’Impero Romano d’Oriente e l’esistenza del rito greco fino al XIV secolo. Il paese ha poi per protettori due santi orientali, S. Biagio e S. Sofia.

Ritorniamo, però, ad interessarci della via del sale. Come abbiamo accennato la raccolta del sale è stata un’attività secolare. Con la complicità della bassa marea e grazie  alla presenza di questi contenitori naturali rappresentati dalle cavità che si aprivano all’interno delle scogliere, l’acqua del mare andava ad accumularsi per poi evaporare ed il sale era essiccato al sole.La cornice che fà da sfondo al sentiero è caratterizzata dai tipici  muretti a secco e dalle pajare, tipiche di questo territorio e risalenti a molti secoli fa: un autentico patrimonio artistico culturale che la cittadina di Corsano, ha cercato di conservare in modo integrale insieme al Parco – Museo del Sale.

PAJARA CORSANO

I “tratturi” partono da Corsano giungendo fino al mare e quello più antico è senza dubbio quello di Nsepe, risalente al Settecento.

Questi sentieri erano le vie percorse dai contrabbandieri di sale, che vivevano di questa attività considerata illegale, spesso unica fonte di sopravvivenza per una popolazione spesso senza risorse.

Oggi, è possibile ammirare questi vecchi percorsi che si snodano all’interno di un habitat ancora immutato nel tempo: partendo da Corsano, la Via del Sale è contraddistinta da una precisa segnaletica che aiuta il visitatore a percorrere esattamente i sentieri fino a giungere al mare.

Volendo effettuare questa escursione all’interno del Parco Naturale Regionale Costa Otranto, Santa Maria Leuca e Bosco Tricase, si deve partire dalla località Scalamasciu a Marina di Corsano raggiungendo con mezzi propri la strada litoranea SP 358 Leuca-Otranto lasciando l’auto a Marina La Guardiola.

Si devono considerare circa tre ore e mezza di camminata che porterà a Scala Preula, Munteruno, Rusia, Scala Munte e N’zepe-Bortoli.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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