SAN FOCA: COPPIA TROVATA IN STRADA E PUNITA CON AMMENDA DI 533 EURO PRO CAPITE

Le regole vanno rispettate e la grande maggioranza degli italiani lo stanno facendo ma quando vengono infrante sarebbe opportuno che le motivazioni vengano giudicate con la giusta inflessibilità e la opportuna clemenza. Nel caso in esame srebbe stato meglio se si fosse applicato il secondo principio.

Una coppia è stata fermata da una pattuglia nel mentre si era recata in auto da Melendugno a San Foca per rifornirsi di acqua dalla fontana pubblica. Motivazione? Non avevano i soldi per acquistare dell’acqua per gli usi domestici. La giustificazione addotta non ha smosso l’animo della pattuglia che ha elevato una sanzione di 533 euro a testa, per il mancato rispetto delle norme anti-contagio.

La signora, protagonista dell’episodio, è una straniera che vive in Italia grazie a un regolare permesso di soggiorno, che versa in condizioni di estrema indigenza, e vive con un assegno di invalidità di neanche 300 euro.

L’evasione non era quindi per una gita ma per soddisfare un bisogno vitale.

Ricevuta la doppia ammenda, la signora ha chiesto aiuto all’avvocato Giampaolo Potì che sta presentando il ricorso al prefetto: «Il principio su cui si basa il ricorso – dichiara il legale – è che l’acqua sia un bene primario e, quindi, rifornirsi di questo bene non sia in contrasto con i principi delle misure restrittive. Ritengo che la situazione in cui vive la signora dimostri tutta la buona fede della mia assistita. Peraltro segnalo che non si è spostata a piedi, ma in auto, di fatto limitando le occasioni di rischio nel contagio».