SANITA’: SUL RIPARTO DEL FONDO INTERVIENE L’ASSESSORE PALESE
4 MLD IN PIU’ SONO DEL GOVERNO DRAGHI PER TUTTE LE REGIONI E PER IL 2022. SE FOSSERO SOLO PER LA PUGLIA FAREMMO FESTA NAZIONALE
“Il Riparto del Fondo Sanitario Nazionale deliberato dal CIPESS riguarda il 2022, quindi naturalmente si riferisce a stanziamenti del Governo Draghi, non del Governo Meloni e, purtroppo, i 4 miliardi in più, sono per tutte le Regioni: se fossero tutti destinati alla Puglia indiremmo almeno dieci giorni di festa nazionale”.
Lo afferma in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese, che aggiunge: “Per precisione i fondi deliberati dal CIPESS derivano dai seguenti provvedimenti: Legge 234/21, per 124.06 miliardi (Governo Draghi); Decreto Legge 50 del 17/5/22 per 0,2 miliardi per caro energia (Governo Draghi); Decreto Legge 144 del 23/9/2022, per 1,4 miliardi di euro per caro energia (sempre Governo Draghi, poi convertito dalla Legge 175 del 17 novembre 2022 durante il Governo Meloni). Nè poteva essere diversamente, se non altro per un fatto di tempistica. Infatti con la Finanziaria 2023 il Governo Meloni ha stabilito sì un aumento del FSN, ma solo di 1,6 mld di euro, destinato a coprire l’aumento dei costi energetici, ed è giudicato insufficiente da tutte le Regioni. Piuttosto bisogna concentrarsi sul Fondo 2023 e sul riparto tra le Regioni secondo nuovi criteri più equi per l’intero Paese. L’Italia, tra l’altro, è l’unico Paese europeo che invece di aumentare lo stanziamento per la sanità in base al PIL, lo diminuisce (nel DEF passa dal 6,7 al 6,1%).
Servirebbe anche maggiore coerenza: il Ministro della Salute in Commissione parlamentare ha detto che in Italia ci sono 3 milioni di persone in attesa di prestazioni sanitarie, quindi oltre all’aumento del FSN per il 2023, servono stanziamenti straordinari per l’emergenza liste d’attesa, invece per questo nella Legge di Stabilità ci sono zero euro. Per non parlare poi – conclude l’assessore – del tanto annunciato aumento delle indennità per i medici del pronto soccorso, per cui nella Legge di Stabilità c’è un misero stanziamento di 200 milioni di euro (di cui 140 per medici e 60 per gli altri operatori sanitari di pronto soccorso), con la beffa che queste risorse possono essere usate nel 2024. E per il 2023? Sul tema della sanità, quindi sulla salute dei cittadini, bisognerebbe evitare annunci approssimativi e trionfalistici e concentrarsi sui fatti (che per ora sono ben pochi) e sulla necessità che questo Governo aumenti realmente il Fondo Sanitario Nazionale, come chiesto da tutte le Regioni (e in particolare dalla Puglia), e che lo ripartisca con criteri più equi per tutti, specie per le Regioni del Sud. Sarebbe bello, su questo, poter fare squadra e lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo comune di far arrivare più risorse per i servizi ai cittadini pugliesi, piuttosto che fare a gara per appuntarsi in petto medaglie che in questo caso, purtroppo, non esistono”.