HomeCRONACA CURIOSITA' DAL MONDOScoperti oggetti di epoca romana che rappresentano uno dei più grandi enigmi dell’archeologia

Scoperti oggetti di epoca romana che rappresentano uno dei più grandi enigmi dell’archeologia

Scoperti oggetti di epoca romana che rappresentano uno dei più grandi enigmi dell’archeologia

Il Dodecaedro di Norton Disney sarà svelato al pubblico in occasione di un festival storico

I dodecaedri sono conosciuti come uno dei più grandi enigmi dell’archeologia. Nessuno sa a cosa servissero questi oggetti con 12 lati cavi di epoca romana antica, ma attirano comunque l’attenzione. In Gran Bretagna ne sono stati scoperti finora 33 e l’ultimo ritrovato, proveniente dalla Norton Disney di Lincoln, sarà presentato al pubblico in un festival storico. Questo esemplare trovato l’estate scorsa, è uno dei più grandi: è alto 8 centimetri e pesa 254 grammi. Un dodecaedro romano, sebbene conservato solo in un frammento, è stato ritrovato anche in Serbia quasi 20 anni fa ed è conservato nel Museo Locale di Jagodina. Richard Parker, segretario del Norton Disney’s History and Archaeology Group, che ha trovato l’oggetto, afferma che gli storici non sono ancora riusciti a capire a cosa servissero gli oggetti. Non esiste alcuna descrizione o disegno del dodecaedro nella letteratura romana, il che lo rende davvero un enigma. Poiché al momento non abbiamo idea a cosa servissero questi oggetti, i ricercatori sono stati abbastanza liberi di pubblicare cinquanta diverse teorie sul valore d’uso e sul significato del dodecaedro, dall’essere un’arma, uno strumento di misura, un giocattolo, una decorazione, un portacandele, un modo per “utilizzare i poteri cosmici”. Gli amanti di questo oggetto hanno aggiunto a tutto questo mille altre idee fantasiose. Lorena Hitchens, dottoranda presso l’Università di Newcastle, che studia il dodecaedro, afferma che possiamo immediatamente respingere tutte le teorie riguardanti l’uso pratico di questo oggetto come strumento o simile, soprattutto a causa della differenza di dimensioni degli oggetti trovati. Poiché variano di dimensioni da 5 a 11 centimetri ed essendo variamente decorati e con aperture di diverse dimensioni, è improbabile che fosse utilizzato come strumento di misura, data la completa assenza di qualsiasi standard. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’immaginazione si scatena quando si pensa a cosa avrebbe potuto essere usato: magia, rituale o religione…… Probabilmente non lo sapremo mai.

 

luciani.2006@libero.it

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