SPORT, TRA CARENZE STRUTTURALI E FINANZIARIE: ECCO COME RILANCIARE LE ATTIVITA’ DELLA CITTÀ
Quello del sport è un mondo di cui la città di Lecce si nutre quasi in maniera viscerale, ma che deve fare i conti con ristrettezze economiche e con carenze strutturali. È ben noto, infatti, lo stato in cui versano decine di infrastrutture cittadine dedicate al mondo dello sport (non solo quello del calcio, ma anche quello dei così detti “sport minori”) che, invece, se sfruttate a dovere non solo favorirebbero un miglior decoro urbano, ma consentirebbero alle tante associazioni di togliere dalla strada i piccoli sportivi.
La situazione dello sport a livello cittadino, tranne alcune lodevoli eccezioni, è certamente critica.
La costellazione delle associazioni sportive dilettantistiche cresce sempre più, ma fa da contraltare una preoccupante carenza di contenitori dove far crescere queste eccellenze.
Cosa fare quindi per superare tali ostacoli? L’idea è quella di mettere al centro le stesse ASD che per statuto non operino a fini di lucro, vere protagoniste dell’economia sportiva della città, affidando loro le tante strutture in disuso e non più a norma dove poter svolgere le loro attività.
Campi da calcio, basket, tennis e quanto altro messi a disposizione a titolo gratuito da parte del Comune grazie a convenzioni pluriennali che però prevedano la messa in miglioramento da parte delle associazioni, consentendo alle stesse di programmare eventi a carattere regionale/nazionale con un notevole ritorno turistico per la nostra città.
In questo modo non solo la città ritroverebbe decoro in tanti suoi punti, ma le ASD avrebbero a disposizione gratuitamente centinai di metri quadri dove poter praticare sport in sicurezza.
Una proposta che si inserisce nel solco dell’idea avanzata dal candidato sindaco Mauro Giliberti all’Us Lecce e che prevede una riduzione del costo che la prima società sportiva della città sarà chiamata a versare nelle casse dell’Amministrazione Comunale, a fronte di impegni ben precisi da assumere per la riqualificazione delle aree circostanti lo stadio “Via del Mare” e dell’Antistadio.
Un altro problema è quello del credito sportivo al quale le ASD non riescono ad accedere, per la problematica legata all’assenza delle strutture di proprietà. Si potrebbero “affidare” terreni di proprietà comunale con “destinazione d’uso” sportivo-culturale, alle ASD non a scopo di lucro che ne fanno richiesta, al fine di accedere ai finanziamenti agevolati creando così nuove strutture sportive.
Una proposta che quindi può essere estesa a tutte le società sportive, prevedendo forti agevolazioni per chi vuole fare sport in maniera sana ma che per tanti motivi non riesce a farlo.
Federica De Benedetto