SUL FENOMENO “XYLELLA” INTERVENGONO ZULLO, MANCA E VENTOLA
ZULLO: EMILIANO E DI GIOIA SIETE STATI LASCIATI SOLI PERCHÉ NON ERAVATE E SIETE NE’ CREDIBILI, NÉ AUTOREVOLI POLITICAMENTE
“Non basta una corposa relazione dell’assessore Di Gioia per sollevare dalle gravissime responsabilità che pesano su questo governo regionale sulla Xylella”, ha esordito così il presidente del Gruppo regionale di Direzione Italia-Noi con l’Italia, Ignazio Zullo, nel Consiglio monotematico sul batterio killer.
“Vi lamentate di essere stati lasciati soli – ha continuato rivolgendosi a Di Gioia e al presidente Emiliano – chiedetevi il perché? Perché non avete avuto accanto a voi esponenti del vostro partito, a cominciare dal Ministro all’Agricoltura, Martina, per finire al vice presidente della Commissione Agricoltura UE, De Castro. Perché non siete autorevoli e credibili, perché fin dall’inizio avete detto tutto e il contrario di tutto: avete sostenuto prima chi era contro il Piano Siletti, anzi avete lodato la magistratura che lo bloccava, avete perso tempo dietro ricorsi che, non è escluso, siano stati anche fomentati da voi stessi. E ora che il batterio è arrivato alle porte di Bari il presidente Emiliano chiede al governo nazionale un decreto di urgenza… Insomma una gestione sciagurata, ma la vera amarezza – ha concluso Zullo – è che qui a pagare non sarete voi, colpevoli di ciò che è successo e succederà, ma il conto più alto lo pagano sempre e solo i pugliesi”.
MANCA: BASTA PAROLE E SGUARDI AL PASSATO. IL SALENTO HA BISOGNO DI UN PIANO DI RIGENERAZIONE DEL TERRITORIO
È preoccupato per il futuro del suo Salento il consigliere regionale di Direzione Italia-Noi con l’Italia, Luigi Manca, e quello che chiede, nel suo intervento durante la seduta monotematica del Consiglio regionale sulla Xylella, non sono ancora parole ma un piano di rigenerazione del territorio.
> “Oltre 97mila ettari del Salento è a destinazione olivicola – ha detto – non grandi latifondi, ma tantissimi piccoli proprietari terrieri al di sotto di due ettari (oltre 42 mila che rappresentano l’83% delle totale delle aziende censite con una superficie complessiva di circa 34 mila ettari pari ad oltre il 30% del totale), che non saranno risarciti perché per la maggior parte agricoltori fai da te e non imprese agricole. La Xylella ha distrutto tutto ciò che avevano. Cosa pensa di fare la Regione per loro?
E cosa pensa di fare per gli imprenditori agricoli che non hanno più olive per produrre? E per i frantoi che sono chiusi? Ma il batterio killer nel Salento ha distrutto un paesaggio che faceva da cornice a tanti agriturismi e masserie didattiche, riconosciuti dalla relative leggi regionali, fiore all’occhiello del turismo locale. Quale futuro intende la Regione riprogettare per loro?
VENTOLA: CAMBIANO APPROCCIO, SIAMO TUTTI RESPONSABILI MA ORA DIAMO SOLUZIONI
“Siamo tutti responsabili, ognuno per il proprio ruolo, ma siamo tutti responsabili” Non cerca salvacondotti facili il coordinatore e consigliere regionale di Direzione Italia- Noi con l’Italia, Francesco Ventola, nel suo intervento nel Consiglio monotematico sulla Xylella.
“Sbagliamo approccio se stessimo qui ancora una volta a puntare il dito contro questo o quello, sarebbe sbagliato, ma anche inutile – ha aggiunto – finiremmo solo per implementare la rabbia di quei cittadini che cercano soluzioni e non capri espiatori. Soluzioni non spot, perché finora anche in questa tragedia immane molti politici, che oggi hanno cambiato idea, non hanno cercato soluzioni, ma consenso: contro le eradicazione si sono andati a incatenare agli ulivi infetti, sono saliti sul carro dei santoni che promettevano terapie miracolose, hanno partecipato a comizi elettorali aizzando gli elettori contro la Scienza.
> Ora basta con questi comportamenti dannosi quanto la stessa Xylella – ha concluso Ventola – diamo attuazione alle leggi che pure abbiamo, come quella della Tutela degli ulivi, ottimo provvedimento ma al quale non sono mai state assegnate risorse e quindi praticamente inutile. Da oggi invito tutti a cambiare approccio più strategico e meno politico”