TAP, SI TORNA IN TRINCEA UN BLITZ PER BLOCCARE I LAVORI
Malgrado la sentenza del Tar del Lazio abbia dato via libera alla ripresa dei lavori di espianto dei restanti alberi di ulivo, ad oggi, gli stessi non sono ancora ricominciati. L’espianto degli ulivi, come noto è un lavoro preparatorio a quello più importante relativo alla realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno. La mancata immediata ripresa dei lavori è dovuta, con molta probabilità, alla necessità di dover attendere che in zona possano confluire i reparti mobili di polizia, carabinieri e guardia di finanza per garantire le condizioni di sicurezza a operai e mezzi delle ditte incaricate da Trans Adriatic Pipeline di svolgere i lavori. Il fronte dei manifestanti anti-gasdotto si è, infatti, rinsaldato dopo la sentenza avversa che ha respinto il ricorso presentato dalla Regione Puglia.
Il comitato NO TAP, che, è bene chiarirlo subito, non è formato da guerriglieri o kamikaze, ha predisposto dall’alba un presidio di un centinaio di persone che stanno presidiando il cantiere e l’accesso alla zona di San Basilio mentre barricate sono state create su tutte le strade interpoderali di accesso.
Del resto tutte le manifestazioni precedenti sono state improntate alla non violenza e caso mai sono state le forze dell’ordine a forzare i blocchi, talvolta, eccedendo.
Il Comitato NO TAP, come i Sindaci scesi a lottare con i cittadini hanno solo lo scopo di difendere l’integrità di questo territorio già più volte abusato nel proprio carattere principale con la scusante del superiore interesse nazionale.
Marco Potì, Sindaco di Melendugno, tuttavia, nutre ancora qualche speranza che la multinazionale possa fare un passo indietro. “Faccio un appello al buon senso – ha dichiarato – chiedendo alla società di evitare un inutile sacrificio a questi ulivi perchè la fase successiva, del microtunnel, non è chiara nella sua concreta fattibilità e perché ormai siamo vicini al 30 aprile, che e’ il limite ultimo per la fattibilità degli espianti”. In relazione alla decisione del Tribunale amministrativo del Lazio, Poti’ ha commentato: “Mi ha colpito che il Tar dica che essendo il gasdotto Tap un’opera strategica e di preminente interesse statale e qualsiasi autorizzazione deve essere rilasciata dallo Stato. Questo invece confligge con le previsioni della nostra Costituzione, che dice che queste opere devono essere fatte con la condivisione dei territori e della Regione interessata a ricevere questa infrastruttura”.
Proprio in relazione alle manifestazioni di piazza contro il gasdotto in Prefettura si é riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato al sindaco Poti’ e al presidente della Fondazione Notte della Taranta, Massimo Manera che era stato incaricato dal Governatore Emiliano di valutare l’eventuale organizzazione di un concerto a San Foca, nel giorno della Festa della Liberazione.