TASSA DI SOGGIORNO, INTERVENTO ASSESSORI FORESIO E GNONI
“La tassa di soggiorno, il cui adeguamento da alcuni viene qualificato come ‘scandaloso’ e ‘vergognoso’, in realtà esiste in tutte le città d’Italia e in Europa, e rappresenta per gli enti locali la fonte di finanziamento di iniziative che vanno a beneficio dell’attrattività turistica in termini di servizi, decoro urbano, sviluppo dell’offerta culturale. È una imposizione nei confronti del turista e non dell’albergatore, il quale fa semplicemente da ‘tramite’ per la riscossione della stessa. Con il provvedimento di dicembre scorso Lecce si è semplicemente adeguata alle tariffe in vigore nelle altre città d’arte italiane, in un momento nel quale, anche per la situazione economico-finanziaria dell’ente, sarebbe difficile reperire da economie interne risorse per gli stessi fini ai quali sarà destinata.
Come abbiamo specificato agli operatori in un incontro tenutosi il 29 gennaio, il Comune si impegna ad aumentare la dotazione del capitolo di bilancio sul quale confluiscono le risorse rivenienti dalla tassa di soggiorno, e, con un provvedimento in via di elaborazione, porterà le locazioni brevi da 14 a 7/10 giorni e differenzierà rispetto alla delibera di dicembre le tariffe richieste nei 4 stelle rispetto alle 5 e 5 stelle lusso. Queste ultime destinate all’accoglienza di una fascia di clientela per la quale la differenza di due euro al giorno rispetto al passato non riteniamo possa produrre significativi effetti deterrenti, essendo lo stesso importo richiesto in tutti gli hotel di lusso delle città d’arte italiane. Verrà istituito altresì un gruppo di lavoro sui temi relativi al turismo che si relazionerà con tutti gli operatori del settore.
L’amministrazione agisce per qualificare l’offerta turistica della città, a beneficio della crescita qualitativa del turismo. Non certo per penalizzare operatori economici e forze produttive delle quali riteniamo sia fondamentale la collaborazione e il contributo. Siamo consapevoli delle difficoltà che il settore alberghiero sta affrontando e che non sono diverse da quelle che vivono i bilanci comunali, chiamati a garantire stessi servizi con minori risorse”.