HomeCronaca e AttualitàTORRE SQUILLACE, LEGAMBIENTE “RIGENERERÀ” L’AREA CIRCOSTANTE

TORRE SQUILLACE, LEGAMBIENTE “RIGENERERÀ” L’AREA CIRCOSTANTE

TORRE SQUILLACE, LEGAMBIENTE “RIGENERERÀ” L’AREA CIRCOSTANTE

Rinaturalizzazione, staccionate, tabelle e arredi. L’immobile sarà punto di aggregazione

L’area intorno a Torre Squillace sarà “rigenerata” grazie a un intervento che ne consentirà la rinaturalizzazione, la realizzazione di staccionate in legno, l’installazione di tabelle descrittive della storia del monumento e delle caratteristiche del contesto ambientale, la sistemazione di arredi e attrezzature (compreso un sistema di illuminazione architetturale) per favorire l’aggregazione nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Sarà Legambiente a occuparsene, fornendo al Comune di Nardò il progetto esecutivo di ripristino e miglioramento ecologico dell’area, affidando l’esecuzione e la definizione dell’intervento, finanziando lo stesso con 30 mila euro. Si tratta di risorse messe a disposizione grazie al progetto “RigeneriAMO la Natura” di Intesa Sanpaolo e Legambiente, finalizzato a valorizzare quattro oasi del sud Italia (tra cui, appunto, Torre Squillace) attraverso una raccolta fondi partita in occasione della ventiduesima edizione del festival “La Notte della Taranta”, nell’agosto 2019.

Nei giorni scorsi la giunta guidata dal sindaco Pippi Mellone ha accolto la proposta di Legambiente e ha approvato la proposta di convenzione, che sancisce e regola la collaborazione tra la storica associazione ambientalista italiana e l’ente comunale. L’accordo prevede, dunque, che Legambiente individui un professionista per la progettazione dell’intervento, affidi i lavori a un soggetto qualificato, vigili sulla compatibilità paesaggistica e ambientale degli stessi.

Torre Squillace segna il confine nord della costa del comune di Nardò. Si staglia in un’ampia zona pianeggiante, a pochi passi da una piccola baia sabbiosa e circondata da vegetazione mediterranea. La sua costruzione rientra nel più vasto progetto, pianificato da Carlo V, per la realizzazione di un sistema difensivo lungo i 1500 chilometri di costa del Regno di Napoli. Secondo alcune fonti, la costruzione della torre, allora denominata Scianuri o Scianuli, risale al 1567.

“Questa è una torre preziosa da un punto di vista storico, culturale e ambientale – spiega l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio – e siamo molto contenti che diventi anche motivo di fruizione dell’area circostante. Grazie a Legambiente per questo progetto che dimostra grande sensibilità e una squisita attenzione ai territori, in linea con quello che è il lunghissimo impegno dell’associazione nel nostro Paese. Questo intervento precede di poco un intervento di conservazione dell’immobile, finanziato dalla Regione Puglia, che consentirà anche la fruizione interna del bene, a completamento della totale trasformazione di questa porzione di territorio con l’obiettivo di preservare la torre dal degrado e di valorizzarla a fini turistici e culturali, sempre nel pieno rispetto dei paradigmi ambientali e paesaggistici”.

La Regione Puglia, infatti, ha finanziato con 25 mila euro un intervento di conservazione dell’immobile, nell’ambito delle risorse della legge regionale n. 44/2018 sulla tutela e fruibilità delle torri costiere pugliesi. Intervento cui il Comune di Nardò contribuirà con altri cinque mila euro di cofinanziamento. Il progetto destinatario del finanziamento prevede l’asportazione della vegetazione erbacea le cui radici sono un rischio per la struttura muraria, la sostituzione degli elementi esterni in pietra che sono degradati, la raschiatura di graffiti, scritte e segni vandalici, il ripristino delle parti d’intonaco mancanti, l’installazione di porte e finestre, il ripristino del muretto a secco di recinzione. Negli anni scorsi la torre è stata già interessata da interventi di consolidamento e poi “attrezzata” con telecamere di videosorveglianza per l’ispezione continuativa della zona circostante.

 

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