TRA EBRAISMO E ISLAM: PROFEZIA, ESEGESI, MESSIANISMO
Seminari di approfondimento Isufi
2 maggio 2024, ore 18.30 – Auditorium Museo Sigismondo Castromediano, Viale Gallipoli 31, Lecce
3 maggio 2024, ore 10:00 – Sala Conferenze College ISUFI, Campus Ecotekne, via per Monteroni, Lecce
L’ISUFI – Istituto superiore universitario di formazione interdisciplinare dell’Università del Salento, organizza, nell’ambito delle sue attività di didattica, un momento di riflessione pubblica sui contatti storici e religiosi fra ebraismo e islam, che si articolerà in due seminari che rientrano nell’azione “C3 – Ciclo di seminari di approfondimento” del progetto “ISUFI Soft Skills Community of Practice” a valere sul DM 231/2023.
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“Tra ebraismo e islam: profezia, esegesi, messianismo” è il tema del seminario in programma giovedì 2 maggio alle 18:30, ospitato nell’Auditorium del Museo Sigismondo Castromediano, viale Gallipoli 31, Lecce.
I lavori, che vedranno nel ruolo di discussant la filosofa e scrittrice Laura Boella, già ordinaria di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente, Dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano, nota in ambito nazionale e internazionale per le sue riflessioni sul tema delle relazioni intersoggettive, dell’empatia e della simpatia e l’attento lavoro sul pensiero femminile del Novecento, si apriranno con i saluti istituzionali e le introduzioni di Fabio Pollice, Rettore Università del Salento, Salvatore Rizzello, Direttore della Scuola Superiore Isufi Università del Salento e Samuela Pagani, docente di Lingua e letteratura araba, Consiglio Didattico Isufi, per entrare subito dopo nel vivo del tema con gli interventi di Meir M. Bar-Asher, Hebrew University di Gerusalemme, su “Gli studi coranici nella scienza dell’ebraismo e nella tradizione accademica israeliana”; Mohammad Ali Amir-Moezzi, Ecole pratique des hautes études, Parigi, su “Le origini dell’islam: pluralità di voci e di contesti”; Michael Ebstein, Hebrew University di Gerusalemme, su “L’altro nella mistica andalusa”.
La proposta di questo seminario nasce dall’esigenza di combinare la formazione alla ricerca degli studenti ISUFI con una divulgazione scientifica di alto livello su tematiche di interesse pubblico e risponde alla necessità di presentare e fare il punto sullo stato attuale degli studi sui contatti storici e religiosi fra ebraismo e islam nel periodo premoderno attraverso gli interventi di alcuni dei massimi esperti internazionali di questo rinnovato filone di ricerca.
Le nuove acquisizioni realizzate in questo settore di ricerca consentono infatti di misurare l’impatto che la riconfigurazione moderna del Medio Oriente ha esercitato sulle identità collettive degli ebrei e dei musulmani, e permettono di restituire un’immagine più equilibrata e interconnessa delle relazioni storiche fra le due religioni, che può costituire un punto di partenza per immaginare le loro relazioni future in termini diversi da quelli del conflitto fra civiltà.
Tra gli obiettivi del pomeriggio, infine, richiamare l’importanza cogente dell’empatia quale “esperienza che mette di fronte all’esistenza dell’altro come altro, alla sua unicità e differenza” e dell’apertura alla possibilità “impensata” che la relazione tra alterità consente, riconoscendo e rilanciando – alla luce di una rinnovata prassi della memoria collettiva – la pluralità di cui ogni singolarità è costituita e che incessantemente costituisce ciascuno/ciascuna di noi.
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“Réflexions sur le lexique technique de la poésie mystique persane” è il titolo del seminario che si terrà venerdì 3 maggio alle 10:00 presso la Sala Conferenze del College ISUFI, Campus Ecotekne, via per Monteroni 165, Lecce.
La conferenza, tenuta da Mohammad Ali Amir-Moezzi, École pratique des hautes études, Parigi, sarà introdotta da Carmela Baffioni, Institute of Ismaili Studies, Londra e vedrà la partecipazione e la traduzione di Samuela Pagani, Università del Salento.
Intorno al IX-X secolo ha avuto inizio la straordinaria fioritura della letteratura persiana, che è rimasta fino all’epoca moderna la lingua della spiritualità mistica in tutto l’Oriente musulmano. I poeti iraniani di lingua persiana hanno elaborato un vocabolario simbolico di grande ricchezza, che ha reso celebre la loro arte. Dietro il lessico dell’amore e del vino, della bellezza della natura e dell’essere umano, del libertinaggio e dell’ebbrezza, si nasconde un ulteriore strato semantico che riguarda le pratiche ascetiche e gli esercizi spirituali. La conferenza di Mohammad Ali Amir-Moezzi, islamologo di fama internazionale, esplora questo aspetto meno conosciuto della letteratura persiana rintracciandone le allusioni sparse nell’immenso corpus dei testi medievali.
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L’ISUFI – Istituto superiore universitario di formazione interdisciplinare dell’Università del Salento ha l’obiettivo di valorizzare la qualità dell’offerta didattica dell’Ateneo e favorire lo sviluppo delle conoscenze scientifiche, il riconoscimento del merito e lo sviluppo di attività di alta formazione con caratteri di interdisciplinarità, internazionalità e collegialità. Fondata nel 1999, la Scuola è stata istituzionalizzata dal MIUR nel 2005 e seleziona giovani talenti italiani e stranieri esclusivamente in base al merito offrendo loro una formazione di eccellenza a integrazione e completamento degli ordinari corsi universitari. I rilevanti costi di questa formazione, caratterizzata da residenzialità e internazionalità, sono sostenuti interamente dallo Stato italiano. L’ISUFI fa parte dell’ASSI, l’Alleanza delle Scuole Superiori Italiane, riconosciuta dal Ministero, che unisce dieci scuole superiori universitarie italiane con lo scopo di coordinare le attività e raggiungere livelli sempre più alti di eccellenza.
L’ISUFI è un’ulteriore opportunità nella già ampia offerta formativa di UniSalento che si sviluppa in un rapporto stretto e collaborativo con i Dipartimenti e con tutti i centri di ricerca e gli istituti del CNR. Un hub per l’alta formazione in grado di leggere e guidare le trasformazioni in atto progettando, in collaborazione con il tessuto imprenditoriale e istituzionale del territorio, percorsi specifici in linea con il cambiamento.
Sono in totale 145 gli allievi e le allieve che frequentano la Scuola suddivisi tra l’Area Tecnico- scientifica, l’Area Umanistico-sociale e l’Area Economico-giuridica. Gli studenti e le studentesse ammessi alla Scuola devono iscriversi a un Dipartimento dell’Università del Salento e seguire il percorso formativo previsto per la laurea e per la laurea magistrale. Contemporaneamente devono partecipare alle attività formative specifiche di alta formazione organizzate per loro dalla Scuola, tra cui, oltre a due lettorati di lingue, colloqui, seminari, soggiorno di studi all’estero e cicli di conferenze di carattere disciplinare e interdisciplinare, sono fondamentali le attività di formazione in materia di soft-skills, di cui l’ISUFI è leader fra le Scuole appartenenti all’ASSI. Il titolo di licenza rilasciato agli/le allievi/e che terminano il percorso formativo quinquennale è equiparato a un Master universitario di secondo livello.
Il Direttore dell’ISUFI è Salvatore Rizzello; il comitato scientifico è composto da: Lucio Calcagnile, Marco Mazzeo, Luigi Nicolais, Stefania Pinelli, Donato Posa; Il consiglio Direttivo da Matteo Beccaria, Michele Carducci, Giuseppe Ceraudo, Luca Mainetti, Massimo Monteduro, Alessandro Maria Peluso e Valter Leonardo Puccetti.
Il consiglio didattico è composto da: Gloria Samuela Pagani, Giulio Avanzini, Gianluca Quarta, Francesca Imperiale, Adriana Valchera e Giulia Triolo.
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Mohammad Ali Amir-Moezzi è il presidente del Consiglio scientifico dell’Institut Français d’Islamologie (IFI). Direttore di studi all’Ecole pratique des hautes études/Paris Sciences et Lettres (5EPHE/PSL), membro dell’accademia ambrosiana e di numerose società accademiche francesi e internazionali, ha pubblicato centinaia di articoli scientifici e decine di monografie e opere di riferimento. Le sue principali aree di ricerca riguardano l’islam sciita e gli studi coranici. I suoi lavori hanno rinnovato gli studi sul periodo formativo dell’islam combinando la prospettiva storico-religiosa con i più recenti apporti della ricerca sul contesto tardo-antico delle origini dell’islam. Sei dei suoi libri sono disponibili in traduzione italiana: Dizionario del Corano, a cura di I. Zilio-Grandi, Milano, Mondadori, 2007; L’islam degli sciiti. Dalla saggezza mistica alla tentazione politica, trad. G. Cerro, Bologna, EDB, 2016; Il Corano silente, il Corano parlante – Le fonti scritturali dell’Islam fra storia e fervore, Roma, Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino, 2018; La prova di Dio. La mistica shi’ita nell’opera di Kulaynī, Roma, Istituto per l’Oriente, 2020; ʿAli segreto. Rappresentazioni del primo Maestro nella spiritualità shi’ita, Roma, Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino, 2022. Gli ultimi tre sono stati curati e tradotti da Carmela Baffioni, insigne studiosa di filosofia araba. Il più recente è la raccolta di studi Storia del Corano. Contesto, origine, redazione, trad. Silvano Facioni, Milano, Mimesis, 2024.
Meir M. Bar-asher è titolare della Cattedra di Studi islamici alla Hebrew University di Gerusalemme e fino a poco tempo fa direttore del Dipartimento di lingua e letteratura araba. I suoi interessi di ricerca includono l’esegesi coranica e le comunità religiose dell’islam, con particolare riguardo per lo sciismo imamita e la religione nusayri-alawita, e i contatti religiosi e storici fra l’ebraismo e l’islam. Una sua importante monografia su questo tema è stata recentemente tradotta in italiano: Gli ebrei nel Corano, trad. Fabrizio Mandreoli, Il pozzo di Giacobbe, Trapani, 2022. Il testo esamina la visione del Corano dei “figli di Israele” biblici e degli ebrei del periodo coranico, così come le origini coraniche del dhimma (protezione delle minoranze che vivono sotto il dominio dell’Islam). Presenta anche il contributo fornito dalla tradizione ebraica all’esegesi musulmana del Corano, così come i parallelismi tra la legge religiosa ebraica, o halakha, e la shari’a. Rivela, soprattutto, la complessità insita nel modo in cui la tradizione islamica si rapporta alla figura dell’ebreo e al giudaismo, contrariamente alla semplicistica caricatura promossa sia dai predicatori islamisti sia dagli islamofobi. Si tratta pertanto di un prezioso contributo di studio alla conoscenza del testo sacro dell’Islam, che fornisce anche un esempio significativo di una modalità precisa e rispettosa di leggere i testi sacri, osservandone le origini, le connessioni e le ricchezze.
Michael Ebstein, Senior Lecturer presso la Hebrew University di Gerusalemme, è arabista e storico del pensiero islamico. La sua area di specializzazione è la mistica islamica, con particolare attenzione per la Spagna musulmana e le relazioni fra mistica islamica e mistica ebraica in questa regione. Questo aspetto ancora insufficientemente studiato dello scambio intellettuale e spirituale fra ebraismo e islam nel periodo medievale è attualmente al centro degli interessi di ricerca del prof. Ebstein. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Mysticism and Philosophy in al-Andalus. Ibn Masarra, Ibn al-‘Arabi and the Isma’ili Tradition, Leiden: Brill, 2014.
Laura Boella è stata professoressa ordinaria di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente, Dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano. Ha dedicato numerosi studi e traduzioni al pensiero di György Lukács e di Ernst Bloch, volgendosi successivamente al pensiero femminile del ‘900, in particolare a Hannah Arendt, Ágnes Heller, Jeanne Hersch, Simone Weil, Maria Zambrano e Edith Stein, affermandosi come una delle più importanti studiose contemporanee del pensiero femminile del Novecento. Il coraggio dell’etica. Per una nuova immaginazione morale (Cortina 2012), Le imperdonabili. Milena Jesenská, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo (Mimesis 2013), Hannah Arendt. Un difficile umanesimo (Feltrinelli 2020) e Cuori pensanti. Cinque brevi lezioni di filosofia per un tempo difficile (Chiarelettere 2020) elaborano il contributo delle pensatrici e di alcune scrittrici al pensiero contemporaneo.
Ha inoltre sviluppato il tema delle relazioni intersoggettive, dell’empatia e della simpatia proponendo un confronto critico tra l’attuale ricerca scientifica e la prospettiva fenomenologica. Ha curato la nuova edizione italiana di M. Scheler, Essenza e forme della simpatia (Franco Angeli 2010) e pubblicato Sentire l’altro. Conoscere e praticare l’empatia, Cortina 2006, Neuroetica. La morale prima della morale (Cortina 2008) e Empatie. L’esperienza empatica nella società del conflitto (Cortina 2018).
Carmela Baffioni, è attualmente Senior Research Associate presso l’Institute of Ismaili Studies di Londra, dove collabora alla collana “Epistles of the Brethren of Purity”, per la quale ha già curato quattro volumi. Prof. emerita di Storia della filosofia islamica all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, è membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, della Academie Internationale d’Histoire des Sciences, e membro fondatore della Sezione di Studi Arabi dell’Accademia Ambrosiana di Milano. Le sue pubblicazioni includono studi sulla trasmissione del pensiero arabo all’islam e le rielaborazioni latine del patrimonio arabo.