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Truffa via web ad una signora

Truffa via web ad una signora

Un 47/enne prometteva facili guadagni, investendo con i bitcoin, ora è indagato per truffa

Una signora, credulona, sarebbe stata raggirata versando, in totale, 3.550 euro, senza mai ricevere alcun vantaggio da tale investimento.

Un uomo di 47 anni di Maglie sarebbe indagato, a quanto emerge nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, a firma del pm Donatina Buffelli, di aver organizzato una truffa, via web.

Secondo l’accusa, utilizzando nomi diversi e avvalendosi di complici non identificati, induceva, nel caso specifico grazie ad un annuncio, una signora ad accedere ad una chat su WhatsApp (con numero intestato a cittadino straniero), chiedendole di versare la somma iniziale di 250 euro per aprire un conto di trading ed investire in cripto valute, al fine di ottenere profitti dal 20 al 100 % e garantendo nei rari casi di conto negativo, il rimborso delle perdite.

In un successivo contatto tra i due, il 47enne, alla signora che domandava informazioni sul contratto sottoscritto, proponeva un investimento sul gas, “operazione molto redditizia, inviando le coordinate bancarie di un conto lituano. La donna provvedeva a versare la somma di 2.300 euro, utilizzando, le stesse modalità del primo pagamento.

Qualche giorno dopo, il 47enne le proponeva un pacchetto di yuancoin da 1.000 euro, che la donna pagava in due tranche da 500 euro su conto corrente.

Tutto sembrava andare per il meglio visto che dai controlli che la signora effettuava registrava una continua crescita del proprio conto che ormai presentava un saldo di 191.290 euro.

Avendo richiesto un rimborso della somma, la signora veniva contattata dal 47/enne magliese che la invitava ad effettuare un bonifico di 9.354 euro per le commissioni, altrimenti avrebbe bloccato l’operazione.

Non avendo effettuato il bonifico richiesto la signora ha limitato il danno alla somma di 3.550 con tanti ringraziamenti dall’esperto consulente.

Ora l’indagato, assistito dall’avvocato Francesco Maria De Giorgi, ha venti giorni per chiedere di essere interrogato o per produrre memorie difensive.

 

luciani.2006@libero.it

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