Tundo ufficializza la fine della trattativa Ferrari. “Voleva il 51% ma noi vogliamo un Lecce di leccesi”.
Nel corso di una trasmissione radiofonica, cui il sottoscritto ha partecipato, il presidente Errico Tundo, per telefono, ha fornito in prima persona un chiarimento alla querelle creatasi negli ultimi giorni tra il Lecce Calcio e la signora Manuela Ferrari. Ha dichiarato il presidente Tundo: “Nella serata di sabato scorso, ho ricevuto una telefonata da Manuela Ferrari in cui mi chiedeva di acquisire non più il 30% delle mie quote (Tundo detiene l’81% del club, ndr), bensì il 51% dell’intero pacchetto azionario. Gli accordi tra noi, però, erano diversi. Del resto è mia ferma volontà, insieme agli altri amici/soci di minoranza che il resti di proprietà della cordata salentina. Non avevamo, e continuiamo su questa linea, nessuna intenzione di vendere il Lecce. Non abbiamo grossi problemi e quelli che abbiamo li risolveremo noi e in breve. Questo mancato ingresso nel CdA non comporterà scossoni per il Lecce. L’attuale compagine societaria si farà carico delle incombenze che dovranno essere affrontate e rispettate. Fermo restando che eventuali altri soci saranno sempre ben graditi”.
In pratica l’ingresso dell’imprenditrice brianzola può considerarsi fallito anche alla luce di voci che danno i capitali stanziati per l’investimento nel Lecce come già destinati altrove (Romania?) per l’acquisto di quote societarie in un’altra società calcistica. Meglio così perché abbiamo la sensazione che la Ferrari avrebbe stabilito un record internazionale, qualora avesse acquistato la maggioranza nel CdA del Lecce, surclassando anche Zamparini. Avremmo assistito al licenziamento del D.S. (Meluso) e dell’allenatore (Padalino) all’unisono, prima ancora che iniziasse la stagione.
Ernesto Luciani