UN BOCCONE AMARO DA INGOIARE
Un Lecce bello da vedere ma sfortunato si arrende con l’onore delle armi
Di bocconi amari seguendo le sorti del Lecce ne abbiamo dovuti ingoiare più d’uno ma, sinceramente, amaro come questa sconfitta difficile da mandar giù, no mai. Non scappano le lacrime perchè la vita riserva episodi più tristi di un risultato di una partita di calcio (per quanto questo sia pesante e importante per la società che lo subisce) ma è mancato poco. Ieri il Lecce ha sciorinato a oltre mille chilometri di distanza, ma seguito in ogni caso da oltre mille tifosi e non QUASI DIECI come gli alessandrini a Lecce, la più bella gara della stagione. Quello che è sempre mancato ai giallorossi nella vecchia gestione lo hanno messo in campo ieri dopo poco più di un mese di gestione Rizzo. I tifosi leccesi sono tutti troppo amareggiati per poter fare oggi un rendiconto finale, ci sarà tempo più avanti. Una cosa però è lapissaniamente davanti agli occhi di tutti la mancata vittoria stagionale ha un nome ed è chiaro a tutti.
Ieri, in cronaca, ho riferito degli episodi che avrebbero ampiamente giustificata la vittoria dei giallorossi; la fortuna ci ha dato le spalle in diverse occasioni e alla fine il Lecce ha pagato amaramente dovendo restare ancora per un anno nell’inferno cella Lega Pro che dalla prossima stagione tornerà a chiamarsi “Serie C”.
Un grande in bocca al lupo deve essere formulato da tutti noi che amiamo visceralmente i colori giallorossi alla società perché prenda le giuste decisioni programmatiche del prossimo futuro. All’inizio della stagione appena conclusa s parlò di un piano promozione biennale, è andata male al primo tentativo resta il secondo che, se ci affida all’uomo giusto, può essere centrato partendo dalla ottima base organizzativa già costruita. Non occorrono rivoluzioni, basteranno dei ritocchi, ma sarà molto importante assumere una guida con la G maiuscola.
Ernesto Luciani