VERSO LE AMMINISTRATIVE 2017
Bisognerà attendere che passi questo week end e poi ci sarà, molto probabilmente, una schiarita definitiva, in merito ai canidati Sindaco per quanto riguarda il Centro destra. Lunedì, infatti, ci sarà un tavolo di lavoro intorno al quale ci saranno tutti i rappresentanti della coalizione per discutere e addivenire ad una scelta comune. Da quello che sappiamo i CoR porteranno come propria proposta una lista comprendente cinque nomi e già questa è una pregiudiziale visto che tanto “Fratelli d’Italia” quanto “Noi con Salvini” non sono d’accordo, non tanto sui nome ma sul metodo di selezione adottato. Pierpaolo Signore, ad esempio, avrebbe preferito partire dal programma da far interpretare al potenziale candidato e non partire dai nomi. Per il componente della direzione nazionale del partito della Meloni il percorso doveva poi trovare una soluzione esterna capace di unire tutti, così come auspicava Paolo Pagliaro all’interno di Forza Italia, ed invece ci si sta orientando ad optare a proposte interne. Noi porteremo, continua Signore, un nostro nome sul tavolo della coalizione convinto che non si deciderà nulla prima del 4 dicembre. Per Signore l’esito del referendum potrebbe influire anche sulle scelte da operare qui a Lecce, anche in vista di possibili governi tecnici e trasversali, che potrebbero mutare i rapporti all’interno del centro destra. Non meno polemico Leonardo Caló di “Noi con Salvini”. Al numero uno della Lega Nord non è piaciuta affatto la condivisione di Vitali della dichiarazione dell’ex Presidente della Giunta Campana, Stefano Caldoro, secondo cui Salvini può rimanersene al Nord perché al Sud ci penserebbero loro.
Se questa affermazione non dovesse essere rigettata da Mazzotta, e dagli azzurri leccesi, bisognerà comprendere qual è il vero centrodestra. Caló, pur avendo forti personalità da proporre per “Noi con Salvini” non presenterà nessun nome al tavolo della coalizione. A livello personale non abbiamo riserve sui nomi usciti, una preclusione politica solo su Congedo perché appena eletto alla Regione e cognato di chi amministra da 20 anni e negli ultimi 10 anche primo cittadino. Non vorremmo, nella futura amministrazione, conclude Leonardo Caló, che ci sia un Sindaco con famiglia in giunta cioè Congedo con Perrone assessore.
Questo a destra. Ma a sinistra la situazione non è meno ingarbugliata, anzi.
Su questo versante, infatti, si potrebbe parlare di un tavolo che non c’è. Nel centro sinistra, infatti, pare ci sia uno stallo sovrano. Dice Paolo Foresio “Bisogna far presto, il Pd è lento, ha accumulato troppo ritardo peggio di un eurostar e nessuno deve pensare di poter commissariare la federazione di Lecce ne Emiliano, ne Renzi”. Parlare in questi temini, ad ogni modo, è come ammettere il fallimento del tavolo a tre, ovvero lo stesso Foresio, Piconese e Marra, con conseguente involuzione di tutta la coalizione. Per Foresio una via d’uscita sono le primarie confermando la propria candidatura ed aprendo ai movimenti civici di ispirazione Pd per esser alternativi alla gestione uscente di Palazzo Carafa.
Se dovessero passare le consultazioni dei militanti al momento certi dovrebbero esser in tre, Foresio, il consigliere regionale Blasi e l’avvocato Fornari leccese di nascita ma milanese d’adozione.
Ma ecco tuonare Ernesto Abbaterusso che bacchetta Forezio e Blasi. Per l’ex parlamentare, Blasi vuole fare tutto,dove lo lasci non lo trovi. Vuole le primarie se le faccia da solo. Poi sollecita Foresio, Marra e Piconese perché si sbrighino ed infine sollecita i Parlamentari e la Bellanova a candidarsi, per vincere a Lecce