VERSO NAPOLI vs LECCE – La Parola ai Tecnici
Fabio Liverani: “Napoli trasferta difficilissima ma ce l’andremo a giocare”
Il tecnico leccese giunto al traguardo delle cento panchine in giallorosso apre la conferenza stampa che precede Napoli-Lecce con un riferimento al premio “Panchina d’Argento” stagione 2018/2019 appena ricevuto; “Ringrazio tutti, mi piace condividere i premi individuali perché il nostro è uno sport non individuale. Lo divido con tutti quelli che lavorano con me, lo staff, la squadra, la società e la città di Lecce. E’ un premio importante perché arriva dai miei colleghi“.
Subito dopo un accenno ai nuovi arrivati:
“Hanno trovato un gruppo eccezionale. Qui abbiamo uno zoccolo duro che ha permesso a tutti i nuovi di sentirsi subito a casa. C’è da migliorare l’intesa sul campo, ma si sono messi a disposizione con umiltà, voglia ed entusiasmo“.
Quindi si entra nel vivo e Liverani parla della condizione generale in cui si trova il gruppo:
“In attacco non abbiamo recuperato nessuno e fortunatamente non abbiamo perso nessuno. Falco e Lapadula saranno titolari. A centrocampo oggi abbiamo varie opzioni, c’è competizione e tutti hanno la possibilità di giocare. Da lunedì rientrerà anche Tachtsidis. Il reparto che ci aveva messo in difficoltà nell’ultimo mese e mezzo oggi è consono alla categoria per quantità e qualità. Si è ripreso anche Shakhov, si sta allenando bene. In difesa il dubbio è se schierare Calderoni o dargli la possibilità di recuperare ancor meglio dall’infortunio. A Napoli dobbiamo cercare di mettere in campo i giocatori che fisicamente ci danno fiducia totale. Saponara ha avuto solo un giorno di febbre. Per il ruolo di play sceglierò anche immaginando chi schiererà il Napoli. Falco? Non è mai stato un problema, è stato un valore aggiunto. A me spetta il compito di metterlo nelle condizioni migliori e di sfruttarne il massimo delle potenzialità. Delle volte ci siamo riusciti, delle volte quando ritenevo che la squadra non fosse nelle condizioni di mettersi a disposizione di Pippo ne ho fatto a meno. Mettere Falco in una situazione di difficoltà fisica, perché veniva da un periodo di infortunio, avrebbe potuto creargli altri problemi. Delle volte ho cercato di preservarlo, Verona e Inter per me non erano partita adatte a lui. Barak? Per i parametri dell’Udinese magari non era in condizione, per i nostri dopo una partita sembrava un marziano. E’ arrivato allenato e con grande entusiasmo. Nella testa ha un obiettivo importante che è l’Europeo e questo è uno stimolo eccezionale. Deiola? Ha una buona intelligenza tattica e buona struttura, è un giocatore che dà equilibrio alla squadra. E’ bravo anche a calciare, non è male avere un giocatore che può garantire 3-4 gol all’anno. Da una settimana siamo diventati una squadra nella totalità pronta a giocarsela insieme agli altri per giocarsela in questa categoria“.
Il valore dell’avversario non lo si deve scoprire oggi e Liverani lo sa bene:
“Gattuso è arrivato al Napoli dopo uno tsunami, ricostruire quello che ha ricostruito lui in poco tempo è qualcosa di grande valore. C’erano crepe molto grosse anche extra-calcistiche e per più di un mese sono andati in difficoltà. I giocatori non si dimenticano di giocare ma la testa fa la differenza e loro hanno passato un momento difficile. La bravura di Rino è stata quella di ricompattare l’ambiente. Leggo che sono stati venduti 40 mila biglietti, significa che il segnale di Gattuso è arrivato forte, per loro questa partita è una preparazione in vista della Champions. Dei giocatori del Napoli non parlo, sono giocatori forti. Per me il Napoli senza problematiche sarebbe stata l’antiJuve. Sulla carta è una partita quasi impossibile ma andremo a Napoli a giocarcela“.
Sul finire dell’incontro ecco l’argomento 100 panchine e ruolo nel progetto Lecce:
“Riuscire a farne 100 nella stessa squadra ha grande valore. Ci si identifica nella società e nella società, si diventa un figlio adottivo dell’ambiente. Per me è motivo di orgoglio. Per quanto concerne il mio ruolo nell’ambito del progetto Lecce, Sono pochi gli allenatori al centro del progetto societario come me in Italia. Quando si sceglie un allenatore bisogna sempre metterlo nelle condizioni di lavorare al meglio. Io qui ho iniziato un percorso importante con la società, sia sportivo che umano. Anche nelle difficoltà ci siamo sempre ricompattati. Dobbiamo cercare di crescere e di farlo velocemente. Per adesso stiamo andando tutti sulla stessa direzione, anche nelle sconfitte ho sentito la proprietà serena e vicina. Sotto questo profilo ci sono serenità, rispetto e stima reciproca“.
Ernesto Luciani